Prodotti

Val d’Esaro: mele e pere che non ti aspetti (in Calabria)

Le pomacee sono solo una nicchia, una scommessa. I titolari: “Il nostro core business resta la valorizzazione dell’ortofrutta locale”

E’ il 2014 quando Maurizio Aita, titolare dell’azienda Val d’Esaro, società del Cosentino dedita alla produzione e al commercio di prodotti ortofrutticoli, decide di scommettere sulle mele: “C’era un gap di mercato, c’erano le condizioni climatiche ideali e c’era la voglia di sperimentare – esordisce – Così, ancor prima che nascesse la nostra azienda, abbiamo provato a coltivare mele. Da qualche anno abbiamo cinque ettari in produzione, per una resa complessiva di circa duecento tonnellate“.

La mela in questione è la precoce Royal Gala: “Riusciamo a proporla sul mercato quando le le produzioni trentine non sono ancora pronte – prosegue Aita – Non è molto colorata, ma è croccante e ci dà soddisfazioni in termini di gradi Brix: il segreto del suo successo è il nostro territorio, che parte dal Monte Pollino e arriva fino alla Piana di Sibari”. Accanto alle mele, anche una piccola produzione di pere Abate – circa cento tonnellate – e poi tante altre referenze autoctone: “Il nostro core business – puntualizza il titolare – sono però i prodotti tipici calabresi. Oltre agli agrumi, clementine in particolare, abbiamo la Cipolla rossa di Tropea, il peperone Roggianese, la Merendella, ossia la pesca autoctona tipica della Calabria, le percoche e non solo. Il nostro obiettivo è la loro valorizzazione”.

Dalla grande distribuzione alla campagna: così nasce l’azienda

L’azienda Val d’Esaro nasce dal sogno e dal know-how dei titolari: “Per quindici anni ho lavorato come buyer nella grande distribuzione, mentre mia moglie Alessandra arriva da Ortoromi – spiega Aita – Nel 2017, grazie alla mia tenacia tipica calabrese, e al suo saper fare tipico veneto, abbiamo dato vita alla nostra azienda”. Con a disposizione un territorio molto diversificato in termini di areali produttivi – l’altitudine va da zero a duemila metri – Maurizio e Alessandra possono garantire diversificazione delle produzioni e, anche, continuità: “Produciamo zucchine, pomodori broccoli, cavolfiori, piccoli frutti, zucche – racconta il titolare – Quando la stagione non permette di stare in pieno campo, ci spostiamo nelle serre“.

Clementine, melanzane, e peperoncino, i fiori all’occhiello

“La Val d’Esaro – spiega Aita – è particolarmente vocata alla produzione di arance e clementine. Proprio queste ultime, dal 2019, hanno ricevuto la certificazione e ora sono Clementine di Calabria Igp (Indicazione geografica protetta). Ma sono molti altri i prodotti che valorizziamo e commercializziamo: un buon lavoro lo stiamo facendo con la Melanzana violetta di Longobardi e con il peperoncino, che selezioniamo e confezioniamo in vaschette”.

I canali: dalla Gdo allo shop online

Maurizio e Alessandra Aita, titolari dell’azienda Val d’Esaro

Oltre agli 80 ettari di proprietà dei coniugi Aita, sono circa un centinaio i soci che conferiscono i propri prodotti all’azienda Val d’Esero: “Alcuni di loro sono piccole realtà che contano pochi ettari, altri arrivano a coltivarne una trentina – spiega il titolare – Noi li liquidiamo prima della vendita e poi dialoghiamo con la Gdo, in particolare con Despar, e con i grossisti“. E proprio grazie alla lunga esperienza personale in Despar, Aita ben conosce le dinamiche della grande distribuzione, in cui la continuità del prodotto è il primo criterio a essere valutato: “Con le nostre pera Coscia – puntualizza – stiamo però portando avanti un progetto con Coop, che premia il chilometro zero”.

Ma i supermercati non sono l’unico canale di vendita: ci sono i grossisti – da qualche tempo si è instaurata una fortunata collaborazione con Imera, di Termini Imerese (Palermo) – e di recente si è affiancato lo shop online: “Ce lo hanno chiesto in tanti – conclude – e lo abbiamo attivato, ricavandone grandi soddisfazioni. In questo modo riusciamo a farci conoscere, e quindi a lavorare, con tutto il territorio nazionale. E pian piano sta arrivando anche l’estero“.

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