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Kiwi Zespri, le stime produttive da Francia, Italia e Grecia

ZespriKiwiAnnata2019
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Autore Redazione

Nonostante le difficoltà dell’annata, il big neozelandese si aspetta dall’Emisfero Nord la stessa produzione dell’anno scorso. Tra le sfide da affrontare la lotta a cimice asiatica e PSA e l’apertura di nuovi mercati

Circa 19 milioni di cassette di kiwi. È questa la stima produttiva di Zespri, la famosa azienda neozelandese produttrice di kiwi presente in tutto il mondo, dai frutteti di Francia, Italia e Grecia. “Per alcuni coltivatori europei questa è stata una stagione dura, a causa di una primavera fredda e piovosa che ha avuto conseguenze negative sull’impollinazione e ha favorito la presenza di cimici asiatiche e il diffondersi della malattia di Moira, che colpiscono kiwi e altri prodotti locali – commenta in una nota Sheila McCann-Morrison, chief international production officer di Zespri .“Nonostante queste sfide, ci aspettiamo comunque che il raccolto della stagione dell’emisfero nord registri circa gli stessi numeri dell’anno scorso. Questo significa che possiamo fornire di nuovo sostanziosi ritorni all’industria locale, cosa di cui siamo molto fieri”.

Zespri in Europa ha collaborazioni con circa 750 famiglie di coltivatori, partnership che l’azienda neozelandese considera fondamentali per riuscire a fornire kiwi di qualità premium per 12 mesi all’anno. “La collaborazione contribuisce a promuovere ulteriore collaborazione, anche in materia di scambio di know-how tecnico attraverso il settore R&D, i workshop per i coltivatori, le visite ai vivai della Nuova Zelanda e altre modalità di supporto che stimolano la produzione”. continua il manager.

Tra i focus da affrontare la lotta alla cimice asiatica e alla PSA, due veri e propri flagelli che stanno colpendo duramente le coltivazioni di kiwi la creazione di sbocchi su nuovi mercati per gli esportatori europei.  “La fornitura globale, ossia quella dei kiwi Zespri coltivati al di fuori della Nuova Zelanda, rappresenta attualmente circa il 10% di tutta la frutta venduta dall’azienda a livello internazionale, un dato che è destinato a crescere, insieme alla domanda.  Al momento abbiamo circa 3000 ettari di terreno in Europa e continuiamo a considerare la possibilità di utilizzarne di più nei prossimi anni”.  

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