Ha scelto Madrid per raccogliere i frutti di una fase iniziata due anni fa e per aprirne un’altra, nuova, caratterizzata non solo da una rinnovata immagine, quanto anche da un nuovo posizionamento. A Fruit Attraction c’erano tutti i vertici de La Trentina, il quarto polo delle mele italiane – 1.000 soci, cinque cooperative in cinque valli trentine, una produzione media di 60.000 tonnellate di mele per 1.300 ettari coltivati – e di Melinda, storico consorzio della Val di Non con il quale prosegue con forza l’alleanza strategica e commerciale nata nel 2017, per presentare il nuovo corso de “laTrentina“.
Sebbene le due OP continuino ad essere due poli distinti, il sodalizio, iniziato con le ciliegie, funziona e consente di essere «più forti sul mercato, ottimizzare i costi e fornire una gamma più amplia» ha sottolineato Paolo Gerevini , direttore generale di entrambi i consorzi. «Entrambe sono anima e cuore del Trentino» ha continuato evidenziando uno dei leitmotiv che hanno guidato ora l’operazione di rebranding de La Trentina, che intende enfatizzare con forza l’origine e il territorio.
Ma non solo. «Il nuovo logo vuole rappresentare la genuinità. Per la sua costruzione ci siamo ispirati al verde, il colore della natura e del territorio, e al marrone, che richiama il ruolo determinante della terra» ha spiegato Andrea Fedrizzi, responsabile marketing di Melinda che ha curato l’operazione di resyling del logo e dell’immagine. «Il risultato è quello di essere riusciti a ottenere tratti morbidi e leggeri che siamo sicuri ben si sposano con il claim “Buona come la sua terra” che vuole unire la genuinità del prodotto con il territorio».
Il marchio da blu diventa verde, tutto il packaging è stato rinnovato e sono stati realizzati una serie di materiali e oggetti promozionali – penne, spicchia-mele e borse in R-Pet ecologiche – per elevare il percepito della marca. Sul fronte varietale oltre alle consolidate Golden Delicious, Granny Smith, Gala, Red Delicious e Fuji, il Consorzio sta investendo su nuove varietà, come Galant e Tessa, al fine di aprirsi a nuovi mercati e nuove esigenze di mercato. Su questo filone si inserisce anche l’investimento nel biologico, con l’ultima operazione di conversione di circa 150 ettari.
C’è grande ottimismo intorno a questo nuovo inizio, che intende coinvolgere non solo le mele, il prodotto naturalmente più importante del Consorzio, ma anche l’altra frutta coltivata dai soci de La Trentina: kiwi, susine, patate e asparagi. Non a caso nel nuovo logo è presente un cestino che li raduna tutti insieme. «Sono nicchie di grande valore che ben rappresentano il territorio trentino e l’offerta completa del Consorzio ” conclude Fedrizzi.