Esattamente un anno fa entrava nel mercato Italia Innocent, l’azienda nata nel 1999 a Londra dall’idea di tre amici: produrre una bevanda buona e naturale, capace di far star bene le persone che la consumano. In poco tempo il marchio varca i confini londinesi e si diffonde sul territorio UK, per poi approdare anche in Europa e, quindi, in Italia. «In questi venti anni – ha esordito Edoardo Dall’Asta, Brand manager Italia – l’azienda ha tenuto fede alla sua missione e alla sua filosofia. Oltre a essere un’azienda sostenibile dal punto di vista ambientale, lo è anche nel sociale, tanto che il 10 per cento dei nostri profitti è sempre destinato a ONG».
In Italia Innocent si è proposta con quello che Dall’Asta ha definito il “prodotto eroe” dell’azienda, ossia lo smoothie: si tratta di un frullato, di un mix di polpa e succo di frutta, privo di concentrati, conservanti, acqua, coloranti o zuccheri aggiunti che viene proposto, sugli scaffali della grande distribuzione e in alcuni canali ho.re.ca (Panino Giusto, Autogrill, Starbucks) in un formato da 250 ml, in cinque diversi gusti:mega mango (un terzo di mango frullato, mezza banana e uno spicchio di pesca); li vuoi quei kiwi (kiwi frullato, una fetta d’ananas, tre quarti di mela spremuta, sette chicchi d’uva, succo di lime ed estratto di zucca e spirulina); fantastica fragola (sette fragole frullate, mezza banana e mezza mela spremuta, tredici chicchi d’uva bianca spremuti, una fetta d’arancia spremuta e sei ribes neri frullati); cocco a chi tocca (ananas spremuto, banana e latte di cocco, succo di limone), caro(ta) ti mango? (un quarto di mango, un quarto di carota frullata, mezza banana, 17 chicchi d’uva bianca spremuti e tre quarti di arancia spremuta, succo di limone).
Una bottiglietta equivale a due delle cinque porzioni di frutta raccomandate quotidianamente.
Dunque un prodotto fresco, con una shelf life di 2-3 settimane, e che pertanto per resistere questo tempo sugli scaffali è sottoposto a un trattamento di flash pastorizzazione. La bottiglia che contiene lo smoothie è in plastica 100 per cento riciclabile, di cui il 50 per cento proviene da plastica riciclata e un altro 15 per cento da plastica vegetale. «Entro il 2022 – ha puntualizzato Dall’Asta – le nostre confezioni saranno cento per cento da plastica riciclata».
Quanto alla materia prima – e cioè alla frutta – essa proviene da tutto il mondo, Italia compresa: «Il nostro fruit team di Londra – ha raccontato il manager – gira tutto l’anno nei diversi continenti alla ricerca della frutta migliore disponibile sul mercato. Dall’Italia arrivano mele, pere, kiwi, limoni, arance rosse: siamo sempre alla ricerca di produttori che rispondano ai nostri standard di sostenibilità». Standard che possono essere così brevemente riassunti: da un lato l’uso consapevole dei fitofarmaci e il rispetto delle buone pratiche agricole, dall’altro il rispetto dei diritti del lavoratore. L’obiettivo, infatti, è costruire relazioni durature con i produttori e con i coltivatori, collaborazioni che devono risultare fruttuose per entrambi i partner e che pertanto devono poggiare su obiettivi e assunti condivisi.
In Italia Innocent è presente sugli scaffali anche con i super smoothie, ossia un mix di polpa, di succo di frutta, di verdure, semi di lino, estratti di verdure. Il tutto confezionato in bottiglie da 360 ml. Il 2019 è anche l’anno del lancio dei succhi di frutta freschi, in formato da 900 ml, presenti sugli scaffali in tre gusti: ananas-frutto passione; mela-lampone; mela-pesca-pera.
A un anno dall’arrivo in Italia del prodotto eroe, concludendo, una domanda è d’obbligo: come sta andando, come è stato recepito lo smoothie dal mercato Italia, e su quale target avete fatto centro? «Il trend è sicuramente positivo – ha chiosato il manager – tanto che cresciamo del 9 per cento con i piccoli formati. Certo in Italia stupisce ancora la tenuta dei succhi di frutta non freschi. Quanto al consumatore tipo, non esiste un profilo univoco: Innocent si rivolge a tutto coloro che cercano bevande fresche e salutari».