Debutterà a luglio, all’inizio della prossima campagna commerciale, il nuovo logo del nuovo Consorzio nato per tutelare la Patata di Bologna Dop. “Un percorso burocratico durato quasi 16 anni che vede, dopo l’ottenimento della D.O.P nel 2012, la nascita oggi del Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P.” ha dichiarato Alberto Zambon, presidente del Consorzio, durante la presentazione alla stampa di mercoledì 1 febbraio a Villanova di Castenaso, in provincia di Bologna, nella sede del nuovo Consorzio.
“È la naturale evoluzione del riconoscimento di un prodotto del territorio – continua Zambon – che come tutte le Denominazioni di Origine, è prima di tutto una proprietà intellettuale del territorio ed espressione dell’alto livello di aggregazione del sistema pataticolo bolognese che ha saputo esprimere punte di eccellenza qualitativa come appunto la patata di Bologna D.O.P., un prodotto frutto della tradizione agricola, di areali vocati, sapienza produttiva, innovazione e impegno costante”.
“Il 28 dicembre scorso abbiamo ottenuto l’autorizzazione del Ministero ad operare conformemente alla normativa vigente, ed ora con il Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P., conclude Zambon, siamo in grado di tutelare una patata esclusiva attraverso gli strumenti della Comunità Europea, al fine di promuovere il legame fra produttori, territorio, gusto e tradizione”. Un territorio dalla grande tradizione pataticola dove oggi si producono 75.000 tonnellate, il 5% dell’intera produzione nazionale (1,5 milioni di tonnellate in Italia), 11.000 tonnellate di queste di produzione certificata.
La Patata di Bologna D.O.P. – prima patata europea insignita della Denominazione d’Origine Protetta – ha ottenuto il riconoscimento nel 2012. La varietà principe della zona è la Primura che si è imposta oltre 30 anni fa nella provincia di Bologna: forma allungata, buccia liscia, colore chiaro, occhi pronunciati e una polpa consistente di colore giallo paglierino, queste le sue caratteristiche principali.
Il Consorzio di Tutela raggruppa più di 2/3 di tutti i produttori e può associare solo produttori e confezionatori iscritti al piano dei controlli e comprende i produttori agricoli rappresentati dall’Organizzazione di Produttori ASSOPA, 3 cooperative e 6 commercianti privati: “questi, insieme, si sono uniti per tutelare la qualità, la storicità, l’appartenenza al territorio di questa varietà tanto eclettica in cucina quanto importante per l’economia del comprensorio bolognese”.
Oggi, quindi, nel nuovo Consorzio di Tutela, oltre ai produttori, sono coinvolte anche aziende commerciali private e cooperative: Apofruit Italia S.C.A., Baschieri Rino S.R.L, CESAC S.C.A., Fuitem & Orsini Fruttaexport S.R.L., Ortofrutticola Parma S.R.L., Patfrut S.C.A., Orsini Ercole S.R.L., Pizzoli S.p.A., Romagnoli F.lli S.p.A.