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Nocciolo, noce e castagno, convegno a Cherasco

nocciole

“Nocciolo, noce e castagno. Tecnica e opportunità” è il titolo del convegno in programma il prossimo 11 giugno al Palaexpo di Cherasco (CN), in piazza degli Alpini. L’evento è organizzato da Confagricoltura Cuneo, Ascopiemonte e Piemonte Asprocor, proprio con l’intenzione di studiare le opportunità che possono offrire oggi e domani queste colture.

Il convegno, che si aprirà alle 10 e chiuderà alle 17, vedrà per il nocciolo gli interventi di Alberto Manzo (coordinatore del Tavolo di filiera per la frutta in guscio del Mipaaf), Giuseppe Russo (presidente Fnp Frutta in Guscio di Confagricoltura), Roger Palau (responsabile tecnico Adv Avellana Reus), Eddo Rugini (Università degli Studi della Tuscia) e Andrea Allavena (ricercatore di Crea). Sul noce interverranno invece Alberto Valier (agronomo) ed Eugenio Cozzolino (agronomo libero professionista), mentre per il castagno sono previste le relazioni di Andrea Vannini (Università degli Studi della Tuscia), Roberto Botta (Università degli Studi di Torino) e Gabriele Beccaro (Centro Regionale di Castanicoltura, dell’Università degli Studi di Torino).

“I principali paesi produttori di nocciole nel mondo – spiegano poi gli organizzatori – sono la Turchia, l’Italia, e la Spagna, ai quali si sono aggiunti, da qualche anno, l’Azerbaijan, la Georgia, il Cile, il Sudafrica e più recentemente paesi dell’area dei Balcani quali Serbia, Croazia, Macedonia e Albania. 70.000 sono gli ettari coltivati a noccioleto in Italia, distribuiti nei territori della Campania, del Lazio, del Piemonte e della Sicilia con oltre 100.000 tonnellate di nocciole in guscio prodotte. In Piemonte sono 7.000 le aziende corilicole, circa 16.000 gli ettari coltivati a noccioleto specializzato, con una produzione annua di nocciole in guscio che può variare dai 120.000 ai 200.000 quintali. Oggi, se pur con alcune criticità, la filiera corilicola in Piemonte è ben strutturata; tutte le figure professionali, dal produttore alla grande industria utilizzatrice, concorrono a promuovere e sviluppare la coltivazione del nocciolo nel nostro territorio”.

“Oltre ai singoli produttori, in Piemonte sono presenti due organizzazioni di produttori che rappresentano insieme circa il 50% dell’intero comparto produttivo. Il nocciolo è una coltura di facile realizzazione con costi di impianto e di conduzione abbastanza limitati, ma con lunghi tempi di attesa per l’entrata in produzione degli impianti. Per poter essere competitive, le nostre aziende hanno bisogno di crescere in qualità, quantità prodotte, organizzazione, innovazione e nuove tecnologie. Oltre alla valenza produttiva ed economica, dobbiamo riconoscere la grande importanza che la coltivazione del nocciolo ricopre dal punto di vista ambientale, nel garantire la salvaguardia del territorio, in particolare nelle zone più svantaggiate, evitandone lo spopolamento. Ad oggi infatti la coltivazione del nocciolo può rappresentare un’alternativa produttiva ed economica alle coltivazioni classiche quali ad esempio i cereali. Il convegno vuole essere un momento di incontro e di confronto dell’intera filiera corilicola, nel quale avremo modo di analizzare le opportunità e le criticità di un comparto che ha caratterizzato e caratterizzerà il nostro territorio, l’economia cuneese e piemontese”.

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