Risarcimenti in arrivo per i produttori di castagne campani che lo scorso anno sono stati colpiti dal flagello del cinipide, grazie al riconoscimento dello stato di calamità. Secondo quanto riportato dal sito www.agronotizie.it, “il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha firmato il 1° dicembre scorso il decreto ministeriale con il quale emana la declaratoria di stato di calamità per le imprese castanicole della Campania colpite dal Cinipide galligeno del castagno tra il 15 maggio ed il 15 novembre del 2014.
Lo apprende AgroNotizie – prosegue il medesimo sito – da fonti accreditate presso il Mipaaf, secondo le quali il decreto sarà pubblicato entro dieci giorni sulla Gazzetta Ufficiale. I castanicoltori della Regione Campania potranno beneficiare del Fondo di solidarietà nazionale per i danni da cinipide del castagno, previsto dalla deroga al Decreto legislativo 102/2004 contenuta nell’articolo 5 – secondo comma – del Decreto legge 51 del 5 maggio scorso e poi convertito in Legge 91/2015. Appena il decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale la Regione Campania e gli enti delegati dovranno adottare i provvedimenti conseguenziali per consentire alle imprese di produrre l’istanza di aiuto”.
Intanto, il 3 dicembre scorso si è svolto presso il Ministero delle Politiche agricole il tavolo tecnico sulla castanicoltura, che ha confermato che la lotta al cinipide sarà ancora biologica, attraverso lanci di Torymus sinensis, insetto antagonista. Sempre ad Agronotizie, il vicepresidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori e presidente dell’organizzazione in Campania, Alessandro Mastrocinque, ha dichiarato: “Quest’anno la raccolta di castagne a livello nazionale dovrebbe attestarsi intorno al 70% del potenziale, con tutte le regioni del Centro–Nord in forte recupero, in particolare il Piemonte. Secondo le valutazioni dei tecnici intervenuti, nei prossimi due anni anche la Campania dovrebbe tornare a raccolti in linea con i valori delle regioni che hanno iniziato prima la lotta al cinipide con i lanci di Torymus sinensis”.