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Nasce il Treno della Frutta. Da Savona a Torino

Treno della Frutta da Savona a Torino
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Autore Redazione

Per ora in via sperimentale, da gennaio 2016 in modo stabile. Obiettivo: passare dalla gomma alla rotaia, tagliando i porti del Nord Europa.

Il 10 dicembre è stato inaugurato, per ora in via sperimentale, quello che è stato ribattezzato il Treno della Frutta. Si tratta del collegamento ferroviario tra il primo porto italiano per volumi di frutta movimentati, quello di Savona-Vado, e la Piattaforma multimodale Logistica di Orbassano, componente essenziale della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.

A darne notizia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, regista dell’operazione insieme alla Regione Piemonte, al Commissario di Governo per la Torino Lione, l’Autorità Portuale di Savona e della Sito, Società Interporto di Torino, con sede a Orbassano, degli operatori logistici APM Terminal e Navalia.

Per ora si stratta di un treno sperimentale – 16 pianali per una portata complessiva di 650 tonnellate di massa trainata in singola trazione – ma da gennaio 2016 dovrebbe diventare un collegamento stabile. “La riforma della logistica e della portualità – commenta il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio in una nota– sta procedendo concretamente con il completamento e la messa in funzione dell’ultimo miglio ferroviario tra porti ed interporti e con lo sblocco dei cantieri utili a rafforzare la competitività dei nostri porti”. Secondo il Ministero, l’esito positivo della sperimentazione darebbe “la dimostrazione fisica che il porto di Savona Vado è integrato direttamente con il Corridoio Mediterraneo, rafforzando il ruolo dell’Italia nella promozione dei traffici Est-Ovest”.

Treno della Frutta. Dal porto di Savona-Vado alla Piattaforma multimodale Logistica di Torino -Orbassano

Treno della Frutta. Dal porto di Savona-Vado alla Piattaforma multimodale Logistica di Torino-Orbassano

I vantaggi del nuovo Treno della Frutta

Tra gli obiettivi commerciali, continua il Mit nella nota, dimostrare agli operatori del settore ortofrutticolo insediati a Orbassano la possibilità di poter essere serviti non più dai porti del Nord Europa ma “dai nostri scali”. Nella nota si cita il caso del Centro Agroalimentare di Torino, collocato proprio nella piattaforma di Orbassano, che movimenta oltre 500.000 tonnellate di ortofrutta all’anno, oggi trasportate esclusivamente su gomma, e che a breve potrebbe invece passare su rotaia con ricadute ovviamente positive.

Il Treno della Frutta potrà sgravare il porto di Savona-Vado “dall’onere di ospitare la sosta delle unità di carico in arrivo e partenza, spostando il luogo di stazionamento e di composizione dei convogli in un’area più idonea: altri porti italiani si trovano nelle medesime condizioni, serviti da linee che non consentono di operare con treni da 550 metri e di 1.600 tonnellate. Dalla risposta positiva di questa sperimentazione dipende la possibilità di non aggravare il traffico autostradale, già congestionato, con nuovi flussi di merci che si avranno con la crescita del porto di Savona Vado”.

Infine, conclude la nota, “la piattaforma logistica di Orbassano, con i suoi grandi spazi e la dotazione di magazzini, può essere un luogo idoneo per fare sostare le unità di carico, per consentirne l’eventuale lavorazione e per comporre treni lunghi da rilanciare verso le destinazioni dell’Italia settentrionale, della Francia, della Svizzera e di parte della Germania. Gli investimenti perché anche questo nodo della rete possa essere pienamente operativo con treni moderni sono in stato avanzato”.

Credit news e foto: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

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1 Commento

  • […] I vantaggi del nuovo Treno della FruttaTra gli obiettivi commerciali, continua il Mit nella nota, dimostrare agli operatori del settore ortofrutticolo insediati a Orbassano la possibilità di poter essere serviti non più dai porti del Nord Europa ma “dai nostri scali”. Nella nota si cita il caso del Centro Agroalimentare di Torino, collocato proprio nella piattaforma di Orbassano, che movimenta oltre 500.000 tonnellate di ortofrutta all’anno, oggi trasportate esclusivamente su gomma, e che a breve potrebbe invece passare su rotaia con ricadute ovviamente positive.  […]