È stata un’annata decisamente positiva quella che si è conclusa da poco per il Melone Mantovano Igp (il periodo di produzione va da metà maggio fino a fine ottobre). Una certificazione giovane – nel 2012 il MIPAAF ha concesso la protezione transitoria al marchio, mentre la validazione a livello europeo è arrivata nel 2014 – ma che sta riscuotendo sempre più interesse da parte dei consumatori e dei canali distributivi, grossisti e Gdo in primis.
La stagione 2015
Dalle iniziali 252 tonnellate del 2012, quest’anno si è arrivati commercializzarne di 1200 (dati certificati Checkfruit). E proprio l’ultima campagna è salutata dal Consorzio di Tutela come un vero e proprio exploit: da una parte ha inciso il fattore climatico – la buona stagione ha consentito un’ottima qualità organolettica dei frutti e un consumo costante e importante da parte del mercato -, dall’altra la l’impegno sul fronte della promozione: attività di cobranding con lo Speck dell’Alto Adige Igp, la partecipazione a Expo, la presenza al Festivaletteratura di Mantova.
Previsioni future
C’è fiducia per il futuro. “Il pubblico dei consumatori è maturo per cogliere l’importanza di un prodotto con questo posizionamento e vi sono i margini per un aumento di disponibilità di melone, considerando anche il fatto che dei nove soci aderenti al consorzio non tutti hanno ancora regolarmente prodotto e venduto Melone Mantovano IGP” afferma il Consorzio in una nota. Cresce poi l’interesse da parte dei grossisti e della Gdo, due canali che stanno cominciando a manifestare sempre più favore nei confronti dei prodotti certificati. Infine c’è la possibilità di un ingresso all’interno del Consorzio di nuovi soci confezionatori e trasformatori (IV gamma). Obiettivi produttivi? “Arrivare a 10.000 tonnellate commercializzate entro il 2018″.