A est le splendide colline della Langa e del Roero, a ovest la catena alpina con il Monviso che svetta: in mezzo, un altipiano tra i 300 e i 700 metri sul livello del mare che per merito della grande luminosità, dei frequenti sbalzi termici tra la notte e il giorno e la bassa umidità è da sempre l’habitat ideale di frutteti. Mele, pesche e nettarine, kiwi e pere, susine, albicocche, ciliegie, ma anche ortaggi, peperoni e insalate. E anche quei piccoli frutti ricchi di vitamine e principi attivi che iniziano, da queste parti, la loro stagione, proprio questa settimana: vale a dire i mirtilli. “La stagione è appena iniziata e le previsioni direi che sono nella norma, leggermente in ritardo rispetto all’anno scorso quando ci fu una primavera più calda”. Chi ci introduce nel mondo di questi piccoli frutti di bosco è Giuseppe Termanini, Direttore Generale di una delle realtà più importanti nel mondo ortofrutticolo piemontese, la Lagnasco Group: consorzio di cooperative nata nel 1996, è costituita da 280 aziende dislocate tra 34 comuni tra le provincie di Cuneo e Torino. “La produzione di mirtilli per quest’anno dovrebbe attestarsi intorno alle 300 tonnellate”, quasi triplicata negli ultimi tre anni e proveniente, in particolare, dalla Cooperativa Blu di Valle, appartenente sempre al gruppo.
L’alta pianura cuneese, patria della frutta e dei mirtilli.
Condizioni climatiche favorevoli e un substrato di produzione riunita intorno alla Cooperativa Lagnasco
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