“Sentiamo dire spesso vediamo cosa dice l’Europa. Do una notizia: in Europa aspettano di sapere cosa dice l’Italia, che è un Paese fondatore e centrale”. Così il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, alla conferenza stampa di “Relazione sull’attività dell’Agrifish” di questa mattina al Masaf insieme al Capo dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (ICQRF), Felice Assenza, e il Presidente di Ismea, Livio Proietti.
“Ieri durante l’Agrifish – ha ricordato il ministro – l’Italia ha presentato un documento che invita la Commissione Ue a fare un passo indietro rispetto alle politiche ideologiche e folli che, in nome di un presunto ambientalismo, hanno messo in ginocchio il nostro settore primario. Abbiamo chiesto una revisione della Pac che assicuri reddito agli agricoltori e garantisca al tempo stesso la tutela dell’ambiente. Su questo c’è stata grande apertura in Europa. Così come nell’azione di contrasto al cibo sintetico, che, come Governo, stiamo portando avanti e che ha visto già 14 nazioni appoggiare la nostra proposta”.
“L’Ue non deve essere un luogo burocratico, ma politico. Se lo strumento non funziona, lo cambiamo. Se l’Unione europea impone regole rigidissime ai produttori, tenendo conto solo della sostenibilità ambientale, non si va a favore degli agricoltori. Da una parte ci sono gli imprenditori europei e italiani, che più di altri rispettano le regole, dall’altra ci sono incrementi dell’import da Paesi che non lo fanno. Serve che si rispettino le stesse regole“, ha concluso il ministro Francesco Lollobrigida.
Copagri: da Bruxelles risposte parziali su semplificazione
“Ringraziamo il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, per l’importante contributo apportato ai lavori del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Ue, durante i quali ha presentato un documento, condiviso con le parti sociali e illustrato oggi al Dicastero, contenente una serie di proposte per intervenire nel breve e medio periodo sull’efficacia e sulla semplificazione della Pac”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo all’odierna conferenza stampa organizzata dal Masaf all’indomani del Consiglio Agrifish.
“A Lollobrigida va poi dato atto di essersi prontamente attivato per far sì che l’agricoltura venisse inserita tra gli argomenti all’ordine del giorno del prossimo vertice dei capi di governo dell’Ue, in programma il 21 e 22 marzo, così da dare gambe agli orientamenti politici approvati dai ministri dell’agricoltura europei, che non hanno al momento alcun valore legislativo, e arrivare così a degli atti vincolanti ed esecutivi”, ha proseguito il presidente, ribadendo il suo disappunto per le proposte dell’Esecutivo comunitario.
“Le parziali aperture arrivate da Bruxelles, infatti, dove il Consiglio Agrifish ha approvato le proposte della Commissione Europea per semplificare la Pac, non sono ancora soddisfacenti in quanto arrivano con grande ritardo rispetto alle reali esigenze dell’agricoltura e poiché, soprattutto, rimandano molte questioni decisive al prossimo autunno o comunque a conclusione del cosiddetto ‘semestre bianco’”, ha spiegato.
“Pur riconoscendo l’impegno delle istituzioni comunitarie, che hanno di fatto accolto le motivazioni alla base delle proteste degli agricoltori che hanno interessato praticamente tutto il continente comunitario, riteniamo insufficienti le proposte messe sul tavolo, in quanto non di rapida e immediata attuazione”, ha rimarcato Battista, secondo cui “ai produttori agricoli italiani serve un cambio di passo immediato che riequilibri le tre anime della sostenibilità, ovvero quella economica, ambientale e sociale”.
“In questo senso, restano fondamentali le scelte che saranno operate in ambito nazionale, anche grazie alla annunciata semplificazione del processo di modifica dei piani strategici della Pac, tema sul quale la Commissione Ue si è impegnata a collaborare con gli Stati membri”, ha concluso il presidente della Copagri, ad avviso del quale “ci sono interventi che vanno ripensati, a partire dagli ecoschemi e dai gravosi obblighi della cosiddetta ‘condizionalità rafforzata’, e altri che devono assumere una maggiore centralità, quali il credito agricolo, la gestione del rischio e il tanto decantato ricambio generazionale”.
Fedagripesca chiede una profonda revisione della Pac
“Apprezziamo i contenuti del documento che il ministro Lollobrigida ha presentato all’Agrifish con le principali richieste italiane sulla revisione della Politica Agricola Comune (Pac), perché si pongono l’obiettivo di ridare centralità al comparto agricolo europeo puntando in primo luogo ad un adeguamento del budget destinato alla Pac, a una riduzione della burocrazia e a una semplificazione delle procedure amministrative, nonché a una conciliazione tra attività agricola e tutela dell’ambiente. Assolutamente condivisibile è poi la grande attenzione alla questione della reciprocità negli accordi internazionali con i paesi terzi per proteggere gli elevati standard qualitativi dei prodotti europei”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Carlo Piccinini ha commentato la posizione con le richieste per il comparto agricolo illustrata dal ministro Lollobrigida..
Secondo il presidente Piccinini, “la revisione della Pac richiede un approccio collaborativo e inclusivo che coinvolga attivamente tutte le parti interessate e per questo motivo auspichiamo si tenga conto delle esigenze delle cooperative nella progettazione e nell’implementazione della nuova Pac”.
“A medio lungo termine – prosegue il presidente di Fedagripesca Confcooperative – abbiamo chiesto una profonda revisione della Pac che, abbandonando definitivamente un approccio di tipo assistenzialistico, sia strutturata per dare risorse e aiuti alle imprese per aiutarle ad essere più competitive sul mercato. Stiamo anche seguendo da vicino gli ultimi dossier ancora in fase di approvazione in questa legislatura, a partire dalla proposta di Regolamento imballaggi che dovrebbe essere approvato nel trilogo fissato tra il 4 e il 5 marzo prossimo, dove abbiamo ribadito la nostra posizione contraria al drastico divieto proposto dalla Commissione di utilizzare imballaggi di plastica per confezioni inferiori a 1,5 kg”.
“Poiché è fondamentale sostenere le filiere produttive aggregando i produttori e coinvolgendo anche la trasformazione, continueremo– conclude il presidente Piccinini – a rilanciare con forza la necessità di destinare risorse adeguate per creare nuove Ocm (Organizzazione comune di mercato) a partire da quella del latte, seguendo l’esempio dell’ortofrutta, che rappresenta il modello di gestione della Pac più virtuoso che ha permesso importanti investimenti negli ultimi anni aumentando la competitività delle imprese del settore”.