Novità nel confezionamento dei piccoli frutti arrivano dalle attività di ricerca dell’Università degli studi della Basilicata. Sono allo studio metodi per allungarne la shelf life. A occuparsene è il Centro nazionale per le tecnologie in agricoltura Agritech,  che usufruisce dei finanziamenti dell’Unione europea nell’ambito del programma NextGenerationEU e ricade nello Spoke 7 (Integrated models for the development of marginal areas to promote multifunctional production systems enhancing agroecological and socio-economic sustainability).

Il progetto e i suoi obiettivi

Il progetto di ricerca ha diversi obiettivi tra cui l’esame delle aziende agricole situate nelle aree montane della Basilicata che coltivano i piccoli frutti, in particolare fragoline di bosco, lamponi, mirtilli, more e ribes; la sperimentazione di metodi innovativi per il confezionamento e l’estensione della shelf life dei piccoli frutti; la realizzazione di reti di sensori low-cost per una gestione intelligente della coltivazione.

La ricerca è inoltre impegnata nell’approfondimento degli aspetti agronomici della coltivazione dei piccoli frutti e delle modalità di raccolta e conservazione.

I risultati preliminari

Nel progetto sono coinvolti anche i produttori locali, la cui collaborazione ha permesso di arrivare ai primi risultati sperimentali.
Per estendere la shelf life delle more, per esempio, ricercatori e produttori hanno puntato su alcuni materiali innovativi per il confezionamento del prodotto: materiali compostabili prodotti a partire dall’amido di mais, manioca e eucalipto. Inoltre è stato impiegato un sistema di confezionamento basato sull’atmosfera protettiva, il quale utilizza il 10% di ossigeno e il 10% di anidride carbonica.

Durante il periodo di conservazione sono stati monitorati la variazione delle caratteristiche esterne dei frutti, per esempio il colore, il calibro, la forma, l’assenza di difetti, nonché l’evoluzione della concentrazione gassosa nelle confezioni, il calo di peso, la consistenza, il contenuto in solidi solubili, l’acidità titolabile, e alcuni valori nutrizionali (per esempio le vitamine, gli antociani e il potere antiossidante).

Tra contenuti digitali e contenuti informatici

Il progetto ha prodotto contenuti digitali – i quali consistono in protocolli per la gestione sostenibile in post raccolta dei piccoli frutti, foto e video relativi alle fasi svolte in post raccolta, elenco dei materiali e caratteristiche impiegati per la conservazione dei prodotti, aziende e contatti da cui approvvigionare i materiali – e contenuti informatici. Questi ultimi consistono in algoritmi per creare una smart window dalla quale estrapolare informazioni relative allo stato qualitativo generale, o relative a parametri specifici in relazione alla tipologia di packaging, prodotto (more, fragoline di bosco, ecc.) e temperatura di conservazione.

Ai piccoli frutti è dedicato il prossimo webinar di myfruit.it in collaborazione con Italian Berry dal titolo “Berry trend 2024 – Dati, tendenze e novità per il comparto dei piccoli frutti“. Appuntamento il 4 giugno dalle 15 alle 16 in diretta streaming sui canali Linkedin e Youtube di myfruit.it.