Un recente studio condotto da ICI Business per il Centro per la promozione delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo (Cbi) contiene trend e dati aggiornati sui consumi di frutta tropicale, in particolare dell’avocado, nell’Unione europea.
Innanzitutto, la Francia risulta il principale mercato finale per l’avocado, mentre i Paesi scandinavi hanno il più alto consumo pro capite. Anche se la crescita dei consumi in alcuni di questi paesi leader sta rallentando, nazioni come Germania, Italia e i paesi dell’Europa dell’Est hanno ancora ampi margini di sviluppo. Da notare, poi, come molti di questi paesi siano riforniti da Paesi Bassi o Spagna. Spagna che, sempre più spesso, svolge il ruolo di distributore internazionale.
Paesi Bassi principale hub commerciale per l’avocado
I Paesi Bassi (vedi Olanda in tabella) sono il principale hub commerciale per gli avocado in Europa. Qui – dove i frutti vengono anche fatti maturare – operano numerosi importatori che poi distribuiscono in molte piazze europee.
I Paesi Bassi sono responsabili della metà delle importazioni di avocado in Europa. Ma rappresentano anche il primo esportatore non produttore di avocado nel mondo. Da qui ingenti volumi sono riesportati in Germania, Francia, Regno Unito, Paesi scandinavi e via di seguito. I commercianti olandesi sono diventati specialisti nella maturazione degli avocado, nell’imballaggio e nella logistica. E sono anche abituati a confrontarsi con i diversi requisiti di sostenibilità richiesti dalle catene di distribuzione europee.
Proprio per questo ruolo da protagonista nel commercio dell’avocado, il mercato olandese è un grande conoscitore e consumatore del frutto: malgrado conti su una popolazione di soli 17 milioni di persone, è infatti tra i primi paesi consumatori in Europa. Anche se potrebbero esserci alcune discrepanze nelle statistiche commerciali (che possono avere alterato il consumo calcolato), le stime confermano il ruolo di primo piano dei Paesi Bassi come hub commerciale per gli avocado.
Ma, visto che altri specialisti di avocado stanno formandosi in tutta Europa, i Paesi Bassi potrebbero perdere la loro funzione commerciale a favore di quella logistica.
Le raccomandazioni di ICI Business per produttori ed esportatori: incontrate i potenziali acquirenti alle grandi fiere internazionali, ma considerate anche la possibilità di utilizzare le rotte commerciali consolidate e di trovare un partner importatore nei Paesi Bassi, il paese di transito più importante per gli avocado per il mercato europeo.
Francia: la prima destinazione per gli avocado
La Francia è il più grande mercato di destinazione per l’avocado in Europa, in particolare per i frutti di elevata qualità. Pertanto qui si possono realizzare margini soddisfacenti se si riesce a inserire il prodotto nelle principali catene di vendita al dettaglio.
Nel 2020 la Francia ha importato 171mila tonnellate di avocado, con una domanda stimata di 144mila tonnellate. Anche se la Francia offre il più grande mercato di avocado in Europa, la crescita del consumo è stata più lenta della media europea (vedi tabella). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la Francia è un mercato ormai maturo, con un consumo annuale di oltre 2 kg pro capite. Anche gli aumenti regolari dei prezzi rallentano la crescita del consumo di avocado. Nonostante i prezzi più alti, però, gli avocado biologici stanno prendendo quote crescenti di mercato.
Intanto, tra i fornitori del mercato francese, il Perù ha superato di nuovo la Spagna: 41mila tonnellate contro 39mila. Messico, Israele e Kenya completano la top five. E’ preferito il prodotto locale (dalla Spagna), ma la domanda è forte tutto l’anno. E, se Spagna e Israele non sono le fonti più economiche per l’avocado, il prezzo non è un problema per un certo tipo di acquirenti che si concentra su qualità, origine e biologico.
Le raccomandazioni di ICI Business per produttori ed esportatori: trovate acquirenti che riforniscano i grandi retailer in Francia e siate pronti a soddisfare requisiti di qualità extra. Probabile che prezzi e margini siano mediamente migliori quando si lavora con contratti di vendita al dettaglio rispetto ai tradizionali mercati all’ingrosso. Controllate i prezzi dell’avocado biologico e convenzionale all’importazione, nel commercio all’ingrosso e al dettaglio in Francia sul Market News Network di FranceAgriMer (in francese).
In Germania le maggiori prospettive di crescita
In Germania il consumo di avocado è in forte sviluppo, il che la rende un paese interessante per gli esportatori.
La promozione dei benefici per la salute e le scontistiche sono fattori discriminanti per un mercato in rapida crescita. La Germania è probabilmente il paese con più prospettive di crescita insieme all’Italia: è il paese europeo più popolato e sta ancora sviluppando il suo mercato dell’avocado. Attualmente, il consumo è poco più di 1,2 kg pro capite ma è in costante aumento. L’avocado è apprezzato per i suoi benefici per la salute e si prevede che il consumo tedesco raggiunga quello degli altri paesi dell’Europa nord-occidentale: la Germania potrebbe superare la domanda del Regno Unito e diventare il secondo mercato di consumo di avocado.
Le importazioni totali nel 2020 sono arrivate a 119mila tonnellate, il 22% in più rispetto all’anno precedente. I prezzi al consumo favorevoli e l’attenzione aggiuntiva per un’alimentazione sana durante la pandemia di Covid-19 hanno contribuito alla crescita. Solo gli avocado trasportati per via aerea, comuni nei canali all’ingrosso, hanno avuto maggiori difficoltà a causa dei blocchi per la pandemia. Ma i supermercati hanno più che compensato la perdita dell’ingrosso.
La Germania è la patria dei discount come Lidl e Aldi, che spesso sono all’avanguardia nell’offrire promozioni sugli avocado. Allo stesso tempo un rivenditore come Lidl è noto per essere uno dei più severi quando si tratta di residui di pesticidi, il che può essere una barriera per gli esportatori di avocado. La Germania ha anche il più alto fatturato di vendite di alimenti biologici in Europa, il che la rende un mercato interessante da esplorare per gli avocado bio.
Le raccomandazioni di ICI Business per produttori ed esportatori: per rifornire il mercato tedesco, seguire gli standard Lidl. Sono i più severi, per intendersi il livello di residui di pesticidi dei vostri avocado deve essere un terzo dei limiti europei consentiti.
Poi, quando presentate il vostro prodotto, concentratevi sui fatti, come i risultati di un’analisi di laboratorio. Gli acquirenti tedeschi non sono sensibili alle argomentazioni di vendita emotive.
Regno Unito: consumatore interessante ma con una crescente pressione economica
Il Regno Unito è tra i più grandi mercati di avocado (vedi tabella), ma con standard elevati e una crescente pressione sui prezzi. Come fornitori, bisogna essere competitivi e ben organizzati.
Il Regno Unito ha importato 122mila tonnellate di avocado nel 2020. Volumi leggermente superiori a quelli dell’anno precedente. Come in Francia, il consumo nel Regno Unito è aumentato rapidamente fino al 2016. L’aumento dei costi e dei prezzi dovuto alla Brexit e al Covid-19 ha temperato le recenti vendite di frutta; in più, c’è una crescente consapevolezza degli aspetti di sostenibilità dei frutteti di avocado, come il loro uso di acqua. Ciononostante, il consumo di avocado continuerà ad aumentare e il crescente interesse per le diete a base vegetale manterrà elevata la domanda.
Il Regno Unito rimane uno dei principali mercati per l’avocado, ma aspettatevi una continua pressione sui prezzi, mentre gli standard di qualità e certificazione rimangono tra i più alti.
Le raccomandazioni di ICI Business per produttori ed esportatori: per rimanere attivi nel Regno Unito bisogna essere flessibili in termini di volumi e di prezzi. Potrebbero esserci degli spostamenti commerciali dovuti all’aumento dell’onere amministrativo delle importazioni dall’Ue, il che darebbe nuove opportunità ai fornitori extra-Ue, specialmente se hanno stagione di approvvigionamento simile a quella della Spagna, il principale produttore europeo di avocado.
Spagna: importazione complementare alla produzione
La Spagna è un produttore, un consumatore e anche un hub commerciale emergente per l’avocado. Per un esportatore la Spagna è un paese target interessante, perché è probabile trovare un mercato più ampio della sola Spagna.
Secondo Eurostat, nel 2020 il Paese iberico è stato il principale produttore di avocado in Europa con 99mila tonnellate. Altre fonti riportano numeri leggermente inferiori: 81mila tonnellate nella stagione 2019/20 e 61.500 nel 2020/21. Per questo motivo, il tasso di consumo in Spagna è difficile da stimare. In ogni caso, i commercianti spagnoli acquistano sempre più avocado dall’estero per completare la propria stagione di produzione e rispettare i contratti di fornitura internazionali. Questo fa della Spagna il secondo esportatore europeo di avocado dopo i Paesi Bassi.
La maggior parte delle 157mila tonnellate di avocado importate proviene dal Perù e dal Messico. Ma c’è anche un aumento delle importazioni dal Marocco (17mila ton nel 2020) che si sovrappongono alla stagione spagnola. Questo conferma la domanda spagnola di riesportazione. La maggior parte degli avocado commerciati dalla Spagna hanno come destinazione la Francia (53mila ton), seguita da Paesi Bassi e Germania (rispettivamente 21mila e 14.500 ton).
Nei prossimi anni ci si aspetta che la Spagna diventi un maggior consumatore di avocado, ma soprattutto che giochi un ruolo più importante nella fornitura europea di avocado.
Le raccomandazioni di ICI Business per produttori ed esportatori: usate gli importatori e i commercianti di avocado spagnoli soprattutto per rafforzare la vostra posizione in Francia e nell’Europa meridionale. E visitate Fruit Attraction per entrare in contatto con le aziende spagnole di avocado.
Italia paese emergente
Le potenzialità legate a una popolazione numerosa e a un consumo ancora poco sviluppato sono validi motivi perché gli esportatori tengano alta l’attenzione sull’Italia.
Il consumo di avocado in Italia è infatti molto basso (450 grammi pro capite) e molto indietro rispetto alla media europea. Forse perché i consumatori italiani sono legati alla frutta e alla verdura tradizionali e i “nuovi prodotti” come l’avocado richiedono tempo per essere apprezzati. La buccia verde e i formati più piccoli (12-14) sono più popolari, ma la gente si sta abituando anche alla varietà Hass.
Comunque, nonostante i consumatori tradizionali, i commercianti italiani sono ottimisti sugli avocado. E a ragione. Il volume delle importazioni nel 2020 ha sfiorato le 29mila tonnellate, con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente. La maggior parte dell’importazione passa da Paesi Bassi, Francia e Spagna. Stime del 2020 dicono che il consumo è raddoppiato negli ultimi cinque anni. Anche se oggi l’import non è tra i primi cinque in Europa, il potenziale del mercato italiano dell’avocado deve essere annoverato tra quelli a più alto potenziale.
Le raccomandazioni di ICI Business per produttori ed esportatori: approfittate delle potenzialità di crescita dell’avocado in Italia e iniziate a costruire relazioni con gli importatori. Le aziende italiane sono per tradizione più concentrate sul mercato interno. Quindi, per incontrarle, dovete andare in loco. E il luogo di ritrovo più frequentato dalle aziende frutticole italiane è la fiera Macfrut di Rimini (dal 4 al 6 maggio 2022).
Proprio al Macfrut di Rimini il 6 maggio 2022 si terrà il Tropical Fruit Congress: un’intera giornata dedicata, quest’anno, all’avocado (anche made in Italy). Completano l’offerta: aree espositive tematiche, con network b2b e workshop tecnici.