E’ il colmo, eppure succede. Le patate, il frutto della terra per eccellenza, possono essere coltivate senza che sia impiegato il suolo.
Succede in India, più precisamente al Potato technology centre (Ptc), nel distretto di Shamgarh. Dove, in collaborazione con il Central potato research institute (Cpri) di Shimla (India) e con il peruviano International potato center (Cip), i ricercatori hanno iniziato a produrre semi di patate con la tecnica aeroponica.
I vantaggi di ricorrere a questa soluzione anche per la coltivazione delle patate sono quelli tipici delle tecniche fuori suolo: si coltiva in un ambiente controllato e dunque, non soltanto si possono ottimizzare le risorse (acqua, fertilizzanti, chimica), ma in generale le colture crescono senza la minaccia di infestazioni e patologie.
Rese maggiori
Secondo quanto dichiarato dai ricercatori, il ciclo colturale dura tre mesi e le rese produttive sono maggiori rispetto a quelle che si ottengono con i metodi convenzionali: si possono infatti ottenere da ciascuna pianta da 30 a 60 minituberi, il che significa fino a dieci volte in più rispetto al campo aperto.
Il segreto è la nebbia
Secondo quanto hanno spiegato i ricercatori, di fondamentale importanza è la nebulizzazione di tutti gli elementi necessari per la crescita e la tuberizzazione delle piante e, pertanto, nelle camere di coltivazione sono presenti tubi e ugelli che, periodicamente, fanno in modo di avvolgere le radici in una sorta di nebbia utile alla loro crescita.
Da questa tecnica ne risultano minituberi uniformi, facilmente trasportabili a costi contenuti, i quali verranno consegnati ai coltivatori indiani a tariffe sovvenzionate dal Dipartimento di orticoltura.