Una pazza estate che, dopo settimane di caldo torrido, lascia spazio a violenti nubifragi, soprattutto al nord. A farne le spese non sono soltanto i vacanzieri della penisola, ma gli agricoltori, costretti a fare i conti con cambi climatici drastici. Nubifragi e grandine hanno infatti colpito a macchia di leopardo le regioni settentrionali – Lombardia e Veneto su tutte – in particolare nella fascia nord del Mantovano, fra i comuni di Volta Mantovana e Roverbella (verso il confine con il Veneto) dove sono stati colpiti violentemente frutteti e coltivazioni di mais, con danni che in alcuni casi hanno superato il 30% del raccolto. Anche le piante di meloni, indebolite dalle condizioni meteo estreme, hanno perso parte dei fiori e dei frutti. A scamparla le aziende del basso mantovano, indenni al maltempo di questi giorni: “Qui non ha nemmeno piovuto – spiega Bruno Francescon, titolare dell’omonima azienda con sede a Rodigno (Mn) – e i nostri meloni sono indenni. I problemi sono stati più al nord, al confine con il Veneto dove pescheti e vigneti hanno subito danni pesanti e ne avranno per i prossimi anni”. Concorde la collega Francesca Nadalini, dell’azienda ortofrutticola Nadalini, Fondo ‘Beccaguda’ a S.Croce di Sermide: “per fortuna questa volta l’abbiamo scampata”.
Clima impazzito: a farne le spese le campagne
Gravi danni al nord, salvi i meloni della Bassa mantovana
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