Continua la discesa libera dei noli, soprattutto di quelli spot. Ma, secondo l’analisi di Xeneta, il futuro è da decifrare perché ci sono due elementi con cui occorre fare i conti: da un lato, i sempre più frequenti blank sailing e, dall’altro lato, il varo di nuove portacontainer che, di fatto, stanno aumentando l’offerta di stiva e creando sovraccapacità.
La situazione noli spot
Per le rotte asiatiche, i noli spot del trasporto marittimo di container hanno continuato la forte discesa nella quarta settimana di settembre. La rilevazione settimanale diffusa da Drewry mostra una contrazione media del 5,1% rispetto alla settimana precedente.
Analizzando le singole rotte, però, si rilevano situazioni differenti. Tra Shanghai e Rotterdam i nolo medio è diminuito del 10%, attestandosi così a poco più di mille dollari per un container da 40 piedi.
Restano invece di fatto stabili i noli sulla rotta inversa, dunque Rotterdam-Shanghai: qui un 40 piedi costa poco meno di 500 dollari. Tra Shanghai e Genova il calo è inferiore: meno 3%, scendendo, di poco inferiore ai 1.500 dollari.
Diversa la situazione sulla rotta transatlantica: da Rotterdam a New York il costo medio di un 40 piedi nella quarta settimana di settembre era di poco superiore ai 1.500 dollari, +2% rispetto alla terza settimana. Sulla rotta inversa il nolo è aumentato dell’1%, e si è attestato intorno ai 750 dollari.
Al ribasso le rotte tra Asia e Nord America: Shanghai-Los Angeles -4% e Shanghai New York -7 per cento.
L’andamento dei noli contrattuali
Leggermente in ripresa i noli contrattuali. Xeneta shipping index ha rilevato, per tutto settembre, un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente, il che significa il primo valore positivo dopo un anno esatto di continui ribassi (-62,2% in 12 mesi).