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Logistica e Trasporti

Federagenti: “Pronti a denunciare strumentalizzazioni della crisi”

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Autore Redazione

Santi: “Il Governo che verrà avrà il dovere di mettersi al lavoro subito, tagliando procedure, orpelli, burocrazia”

“Operiamo su quella linea di confine fra terra e mare che sono i porti e, con l’umiltà che ci ha sempre caratterizzato, possiamo vantare un punto di osservazione privilegiato sul mondo, su quegli interscambi via mare strategici per le materie prime e l’energia, vitali per i prodotti finiti. E da questo punto di osservazione possiamo solo ribadire un’esortazione: fate in fretta e non fermate la macchina, frapponendo ostacoli procedurali o inerzie ingiustificate”.

Secondo Alessandro Santi, presidente della Federazione italiana degli agenti e dei raccomandatari marittimi, la crisi di Governo non significa, contrariamente a quanto si tende a far credere, un blackout decisionale. Un Governo in carica esiste e può varare decisioni anche importanti e il Governo che verrà avrà il dovere di mettersi al lavoro subito, testa bassa, per fare quello che va fatto tagliando procedure, orpelli, burocrazia.

Gli interventi prioritari

“Per noi, che viviamo quotidianamente sulle banchine, sono prioritari alcuni interventi – sottolinea Santi – e li indichiamo, come da sempre, a chiara voce. Il sistema portuale e logistico italiano ha bisogno subito di garanzie sulla realizzazione delle nuove infrastrutture siano esse inserite nel Pnrr o no, dello sblocco dei lavori di dragaggio che rischiano di stoppare sotto fango e terra l’operatività dei porti, dello snellimento burocratico di tutte le procedure autorizzative necessarie a far funzionare il sistema logistico del Paese, della revisione della 84/94 che riporti gli operatori portuali al centro delle decisioni strategiche e dell’adeguamento ai nuovi scenari normativi della nostra legge professionale”.

A noi non interessa la forma, ma la sostanza della scelta, da tempo necessaria, che abbiamo con forza evidenziato a partire dalla nostra assemblea dell’anno scorso: l’Italia si deve dotare di uno strumento di Governo dell’economia del mare nel suo concetto più allargato, che sia sovraordinato ai singoli ministeri e che dipenda direttamente dalla presidenza del consiglio a cui è demandata la linea strategica di un paese che, rivolgendosi nuovamente al mare e solo da esso, potrà guardare positivamente al futuro.

“Come agenti marittimi – conclude il presidente – siamo pronti a denunciare ogni tentativo di indurre inerzia o di strumentalizzare la situazione politica, trasformandola in un alibi, con il risultato di fermare il settore mare, vitale per il Paese”.

Fonte: Federagenti

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