Il caldo estremo tiene alto il prezzo dei pomodori ustionati nell’estate più calda degli ultimi decenni, stesso discorso per le zucchine che la settimana scorsa hanno superato i due euro. Poco prodotto e spesso non di alta qualità, spiegano i grossisti. Si vendono ancora bene le pesche, ma sono calate le quotazioni, tengono le uve che in alcuni casi riescono a superare i 2 euro al chilo, buona campagna anche per le angurie. Ottima stagione per la cipolla di Tropea che dal mercato di Catanzaro vendono bene anche oltre i confini nazionali.
A Bari pomodori a prezzi sostenuti, percoche sotto l’euro
Al mercato del capoluogo pugliese è Pino Lucatorto, presidente Fedagro Bari, a offrire la fotografia sulle dinamiche di mercato. “Il mese di agosto è stato abbastanza piatto, abitualmente si lavorava bene la settimana dopo ferragosto, ma sia la settima dopo il 16 che la successiva non sono state esaltanti. La vera ripresa si è vista ieri, mercato frizzante ma prevedibile dopo la calma agostana”.
Vediamo gli articoli: “Gli ortaggi siciliani sono pochi e non di grande qualità. Siamo a fine stagione con le angurie, c’è abbondanza di percoche che si vendono bene ma con prezzi sotto l’euro“. E i pomodori? “Il ciliegino si vende a 2,60 euro il kg, il grappolo 1,60, il Piccadilly a 1,70 euro e parliamo di una piccola fetta di prodotto di qualità. Iniziano a scendere le zucchine che la settimana scorsa hanno quotato sopra i 2 euro“. E inizia la stagione delle mele: “Con le Royal Gala della Marlene che quotano 1,50/1,70 euro il kg”.
Pomodori cari anche a Rimini
Nel sito romagnolo la dimensione del mercato è offerta da Alessandro Marchese, presidente Fedagro Rimini. “I pomodori registrano ancora prezzi sostenuti. Il ciliegino e il Pixel sono intorno a 2,60/2,70 euro il kg, il grappolo quota 1,80/1,90 euro. E’ crollato il prezzo dei cetrioli da 1,70/1,80 a 1 euro mentre la zucchina scura vale 1,40 e la chiara locale 1,70/1,80 euro il kg ma la settimana scorsa erano sopra i 2 euro ed introvabili. Il pomodoro verde è arrivato ai 2 euro, oggi si ferma a 1,40 euro il kg”. Sulle montagne russe. ” I raccolti si sono sovrapposti, questo clima manda a monte tutta la programmazione“.
Meloni di settembre raccolti ad agosto
Non si può non prendere in considerazione il fattore clima in questa stagione: “Alcuni fornitori del nord stanno raccogliendo oggi meloni e angurie che dovevano essere pronti il 20 settembre. Si anticipa di 20 giorni e si accavallano le produzioni”. Senza dimenticare “gli aumenti di ogni tipo”.
L’inflazione corre? “Su alcuni articoli c’è un rincaro del 30/40% e non si recupera. Molti prezzi sono uguali all’anno scorso e si fa fatica a coprire i costi di produzione”.
Un altro caso sono le pesche: “Si vendevano bene fino a 20 giorni fa, poi è iniziato il massacro, anche se si farà una media ponderata su tutta la stagione. Ora il calibro grosso quota 1,40/1,50 e il piccolo intorno a 1 euro”. Passiamo alle uve: “Le varietà premium, sia Italia, sia Vittoria sono sui 2 euro. La Arra senza semi intorno a 2,50 euro il kg, le angurie fino alla settimana scorsa si vendevano a 0,60/0,65 oggi sono intorno ai 0,50/0,55 euro, mentre i meloni retati di Mantova quotano 1,40/1,50 euro il kg”. Buon prezzo per i fichi locali: “Siamo sui 4,5 euro il kg, per le fragole io ho il marchio Fragolà di Ceradini che quota 19/20 euro il chilo, altro prodotto si trova a quotazioni minori”.
In Calabria ottima stagione per la cipolla di Tropea
Palmino Rotundo, presidente Fedagro Catanzaro, ha il polso del mercato calabrese e racconta a myfruit.it: “Rispetto agli anni scorsi, specialmente in confronto al 2021, abbiamo lavorato con più tranquillità. Il lavoro c’è stato anche se non in modo eccessivo, non come dovrebbe essere. Persistono i problemi: rincari e mancanza di manodopera, senza dimenticare la grandinata della settimana scorsa che ha rovinato il raccolto delle pesche a polpa bianca“. Anche se la stagione delle pesche è stata buona: “Un buon prodotto, il sapore ottimo”. Il prodotto locale è andato bene.
Ottima stagione anche per un’altra eccellenza calabrese ovvero la cipolla di Tropea: “Abbiamo grandi richieste, si sta vendendo benissimo, intorno all’euro la sfusa, a 2/2,50 quella intrecciata. La mandiamo in tutto il nord, in Germania e altri Paesi europei”. Vediamo altri articoli: “I meloni gialletti sono intorno a 0,50 euro il kg, per le angurie è stata una buona stagione visto che hanno tenuto il prezzo di 0,50/0,60 euro. Solo poche volte sono scese a 0,30 euro. A settembre venderemo ancora la frutta estiva. Ci sono le susine di ogni colore e varietà che si vendono intorno a 0,90/1 euro“.
Bene il pomodoro di Belmonte
Si vendono poco le verdure, ma bene i pomodori locali di montagna: il tondo liscio da 1/1,50 euro il kg, il Belmonte, quello grande e rosa, oscilla tra 1,50/180 euro mentre i cetrioli sono a 1,20, la zucchina chiara 1,80 e la scura 1,60 euro il kg”. Insomma al prodotto locale viene riconosciuto un valore maggiore.
A Torino buone quotazioni per le angurie
Iniziamo dagli agrumi con il prodotto dell’emisfero sud e in particolare dal Sudafrica: l’arancia Navelina quota 1,25/1,30 euro il kg, anche i limoni arrivano dal Paese africano e si vendono a 1,10/1,20 euro il kg. Stesso prezzo dei pompelmi rosa. Le albicocche sono presenti con la varietà Faralia da 1,20/1,60 il kg a seconda della pezzatura. Pesche a polpa gialla: la forbice è ampia con la A a 1 euro e la tripla A che raggiunge massimo 1,60 euro il kg. Le percoche quotano 1,70 euro.
Gran varietà di uve: sui 2 euro
Bene le susine Damaschine piemontesi che alla rinfusa toccano i 2 euro il kg. Le altre varietà – Fortune e Stanley – quotano intorno a 1 euro. Le uve vedono la Vittoria a 1,50 euro con punte di 2,20 per il prodotto extra. L’Italia senza semi arriva a 2,30 euro mentre la Black Magic si ferma a 1,60 euro. C’è anche la varietà fragola a 2 euro mentre la Palieri dalla Puglia si ferma a 1,60 euro il kg contro i 2,50 della rosata senza semi.
Buone le quotazioni delle angurie sui 0,50/0,70 con il prodotto lombardo che raggiunge 0,80 il kg. I meloni quotano 1/1,70 euro il kg. Passiamo agli ortaggi dove il prodotto locale viene sempre premiato: il Cuore di Bue piemontese extra arriva anche ai 3,50 euro, il ciliegino quota 2,50 euro, il datterino 3,70 e il grappolo si vende a 1/1,40 euro il kg.