Andamento ancora lento, nonostante le riaperture, del mercato ortofrutticolo. La frutta estiva vede pesche e albicocche in arrivo dalla Spagna, anche piccole partite di ciliegie. Ci sono angurie e meloni italiani e marocchini ma pioggia e termometro basso non fanno esplodere i consumi. Il prodotto di punta di questi giorni restano le fragole, prezzi buoni ma in calo. In discesa anche le quotazioni degli ortaggi. Novità esotiche? Sta per arrivare sui mercati l’avocado siciliano. La nuova frontiera agricola del nostro sud.
A Firenze poche vendite
Nella tappa toscana incontriamo Aurelio Baccini, presidente Fedagro Firenze e vice presidente nazionale dell’associazione, che ricostruisce le dinamiche del mercato fiorentino per myfrui.it : “Se confrontiamo le performances rispetto all’anno scorso siamo ben al di sotto nelle vendite“. Si consumava di più alla fine del lockdown stretto dell’anno scorso: “le riaperture hanno avuto qualche riflesso, ma non così importante, perché timide e parziali. Avremo riguadagnato il 20% sul consumo fuori casa, ma eravamo all’80% in meno”.
Non decollano i meloni, prima frutta estiva a 3 euro
Sul fronte articoli: “Ce ne sono alcuni che non hanno decollato come i meloni, c’è abbondante offerta di prodotto sia estero con la coda di quello del Marocco poi quello nazionale dalla Sicilia con l’eccellenza Red Falcon e i campani che fanno mercato. Ma fino ad oggi si è venduto poco viste le temperature; tantomeno si è venduta l’anguria. In questo caso si ha del prodotto marocchino intorno a 1,20 euro”.
Le fragole prodotto di punta, poi pesche e albicocche
E’ tempo di cambio assortimento nel lato frutticolo: “Ai primi posti pesche e albicocche con prezzi abbastanza sostenuti. Il prodotto spagnolo è oltre i 3 euro su pesche e nettarine, per le albicocche dipende dalla qualità ma si oscilla da 2 ai 4 euro. C’è qualcosa di italiano con la varietà precoce Ninfa, bella da vedere ma non conquista il consumatore”. L’articolo che si vende di più sono le fragole: “Resta il prodotto di punta, ottima vendibilità. Siamo intorno ai 3 euro per la Candonga e 2/2,50 euro per le altre varietà nazionali. Si conferma annus horribilis per la concorrenza estera“. Poco qualità dalla Spagna.
Il blocco frutta si chiude con la coda delle arance italiane, poi c’è Valencia con l‘estero egiziano, navel late spagnole e si parte per tutte da 1,10 euro a salire. Le mele vanno bene: “C’è stato un rialzo recente frutto dell’andamento del decumulo. Sulle pere c’è poca rimanenza italiana e prodotto estero”.
Stop agli asparagi, richiesta di pomodoro insalataro verde
A Firenze sono stati archiviati i carciofi, vanno bene “le lattughe che sono abbastanza in forma con prezzi che oscillano da 1 a 1,20 euro un po’ per tutte le varietà. Gli asparagi hanno subito una pausa anche a causa dei prezzi alti del periodo pasquale”. I pomodori? “C’è richiesta per insalataro verde mentre il rosso è in rallentamento. Sta iniziando il prodotto olandese a prezzi abbastanza bassi, intorno all’euro e diventa la nuova quotazione di riferimento. Il prodotto risponde ai requisiti qualitativi: si conserva bene, solido, non si sciupa ed è pratico”.
Dalla settimana prossima l’avocado siciliano
Ormai l’avocado è destagionalizzato, si consuma tutto l’anno. “In questo momento abbiamo avocado da Perù e Sudafrica e si vende tra i 3 e i 4 euro. Dalla settimana prossima inizia la Sicilia che ha quotazioni più alte e si tratta di un buon prodotto. Arriva da aree diverse dell’isola a seconda della differente maturazione”.
A Cagliari si aspettano i turisti, i meloni sono locali
Con le riaperture in Sardegna si procede a rilento, la vera svolta sarà, si spera, l’arrivo dei turisti. “L’allentamento del lockdown sta incidendo poco a causa del tempo. Non sono le temperature giuste per la Sardegna e i ristoranti sono ancora chiusi”. Parola di Cenzo Pisano, presidente Fedrago Cagliari. Sugli articoli estivi si aspetta la frutta locale: “A fine mese arriveranno le pesche del Campidano – da San Sperate, Villacidro e Monastir mente le albicocche arrivano anche da Uta – mentre abbiamo avuto delle ciliegie spagnole a 7 euro ma non erano di gran qualità”.
Sul fronte angurie: “Abbiamo prodotto da Latina e Sicilia, sia la baby che la scura tonda e siamo su 1,70 euro. I meloni, quello retato, invece sono locali e più precisamente dal Campidano, da Arborea, dall’oristanese e si va da 1,50 a 1,70 euro”. Si punta sul locale anche con le arance: “La varietà tardiva Navel Late da Monastir dove si è incrementata la produzione negli ultimi anni. C’è anche prodotto spagnolo. Il prezzo per entrambe e sui 0,90/1 euro”.
Cavolfiore a terra, tengono i pomodori
Sul fronte ortaggi tanta produzione locale, ma con prezzi bassi. “Il cavolfiore è a terra con 0,50 euro, cetrioli a 0,90, melanzane nere a 1 euro e quelle viola siciliane a 0,80/0,90 euro. I peperoni spagnoli sono sui 2,30 euro”. Il pomodoro Camone tiene sempre un buon prezzo: “Siamo a 1,80/2 euro mentre il grappolo parte da 1,30 euro per arrivare a 1,60. Infine sugli asparagi ho visto un po’ di selvatico”. Intanto il mercato ortofrutticolo della Sardegna è protagonista della costituzione del “Distretto rurale del sud Sardegna“, con il coinvolgimento delle imprese e di tutti gli attori locali grazie a 6 webinar pubblici volti a definire, con metodi partecipativi, la strategia del piano programmatico di distretto.