Il giugno dei mercati all’ingrosso era iniziato bene, ma finisce virando nella caduta degli scambi mentre i prezzi della frutta estiva non sono eccezionali ma rimangono stabili. Quello del pomodoro a grappolo è spiazzato dalla concorrenza del prodotto dei Paesi Bassi. Per le zucchine si parla di disastro e di merce che prenderà anche strade diverse e lontane dalla tavola dei consumatori. Le previsioni per luglio? A Torino, Milano, Verona, Firenze e Roma – le cinque piazze dove abbiamo condotto le interviste – non si pensa positivo. Nelle città turistiche pesa l’assenza dei vacanzieri, nelle altre si sconta la ripartenza lenta del mondo Horeca.
A Torino tiene la frutta, ma per le zucchine “prezzi da regalo”
Iniziamo il giro d’Italia dei mercati da Torino. Parola a Stefano Cavaglia, presidente di Apgo Fedagro Torino, che non ha dubbi: “C’è stato un calo delle vendite incontrovertibile, si respira un’aria diversa rispetto all’inizio del mese scorso. C’è buona offerta di prodotti estivi con prezzi stabili ovvero per pesche e nettarine abbiamo varietà da un euro a un euro e cinquanta il chilo a seconda delle pezzature. Il melone mantovano quota da 0,70 a 0,90 sul retato, mentre per il liscio si ha un prezzo più alto. Infine l’anguria mantovana intorno a 0,35 euro. Stanno andando bene le albicocche locali: se sono varietà buone si va da 1,30 a 1,70 euro il chilo, mentre con le ciliegie siamo a fine corsa“. Il calo si registra negli ortaggi: “Lo zucchino chiaro va da 0,40 a 0,50 euro il chilo e ne butteremo via. Chiaro che così significa regalarlo, mentre per le melanzane siamo su 0,40 euro perché sono arrivate tutte insieme e le piante sono in pieno regime produttivo”. Luglio? “Stiamo cercando di capire, non siamo una città turistica, ma si sente la ripartenza lenta del sistema Horeca”.
Verona con il freno a mano tirato:”Poca domanda. zucchine non quotate”
Freno a mano tirato pure a Verona come racconta a myfruit.it l’ispettore del mercato Marco Benedetti: “Registriamo poca vendita perché incide un turismo limitato solo al fine settimana e il poco lavoro del mondo Horeca”. Anche qui disastro zucchine: “Possiamo usare il termine non quotate, parla il prezzo: sui 0,30-0,40 euro. Il pomodoro olandese spiazza con i suoi 0,60-0,70 euro il chilo”. La frutta? “Non c’è tantissimo, ma il prezzo resta abbordabile, per esempio quello della pesca va da 1,10 a 1,20 mentre le nettarine abbiamo la punta massima a 1,60. Si tratta però di quantità irrisorie a quel prezzo”.
A Milano in linea con gli anni scorsi: “Ma scontando la non ripartenza del mondo Horeca”
Il mercato di Milano conferma il buon andamento delle prime due settimane e il rallentamento della seconda quindicina di giugno: “Ma secondo le statistiche stiamo come l’anno scorso. A parte la situazione dell’Horeca – sottolinea il consigliere di Ago Fedagro, Bruno Barcella – A luglio non dobbiamo aspettarci delle grandi cose, vista l’annata sarà un po’ anomalo. La carta da scoprire è a settembre quando si vedrà se riprende la Milano che conosciamo: quella delle fiere, degli eventi, degli hotel”. Chiaro il discorso. Sul fronte prodotti tengono sia la pesca, sia la nettarina: “Posso dire un prezzo buono: nettarina da un euro a 1,40 mentre la pesca pesa il 20% in meno. C’è la ripresa del mondo melone che sale fino a due euro, capitolo albicocche dove manca il prodotto quindi tendono da 1,50 a 2,50 per la buona qualità”. Sugli ortaggi si ripete il copione: “Abbiamo i prezzi sottoterra, pomodoro a grappolo olandese da 0,60 a 0,65 euro e le zucchine con quotazioni disastrose ovvero anche a 0,30 euro, siamo a 0,50/0,60 per prodotti di alta qualità”.
Firenze soffre la mancanza dei turisti e i consumi sono in discesa
Passiamo al centro con sosta al mercato di Firenze, parla Aurelio Baccini, presidente dell’associazione territoriale di Fedagro, che inizia subito dagli ortaggi: “Sta diminuendo la vendita, in particolare quella delle zucchine, poi melanzana e peperoni. In giro di due settimane hanno perso da 0,30 a 0,50 euro. Le zucchine scure vano da 0,50 a 0,70 euro, mentre quelle rigate con fiore quotano un euro e cinquanta perché hanno un loro valore in questa zona”. Non si salvano neanche le insalate: “Nonostante il consumo più rilevante i prezzi restano bassi, mentre il pomodoro vive una brutta situazione per via dei prezzi olandesi che diventano il parametro di riferimento”. Sulla frutta estiva continua anche a Firenze l’onda verso il basso, in ogni caso in linea con i prezzi degli altri mercati: “Siamo davanti a un calo stagionale, poi abituati ai consumi di epoca Covid e un po’ tornare sulla terra”. Oggi spopolata di turisti.
Roma dà i consigli di consumo: “Comprate angurie, pesche rosse, zucchine”
Riccardo Pompei, specialista della frutta estiva e sempre socio di Fedagro, a Roma vuole pensare positivo e dare dei consigli di consumo: “Hanno dei buoni prezzi angurie, pesche rosse, i pomodori, le zucchine e i cetrioli”. Detto questo però le contrattazioni sulle zucchine sono basse e il prezzo va dai 0,40 ai 0,60 euro, ma la varietà romanesca fresca di giornata arriva ad un euro e trenta, mentre sul fronte pomodoro si vende soprattutto quello locale: “Le produzioni di Fondi e Latina”. La frutta tiene: “Abbiamo abbondanza di pesca rossa che parte da sotto l’euro per arrivare ai due. Meno presente la bianca mentre le nettarine sono stabili”. Infine angurie a 0,30 euro e il melone magenta sopra l’euro.