In sintesi

Meloni: come ridurre il consumo idrico e migliorare l’uniformità delle piante

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Autore Redazione

I risultati dei test in campo svolti con lo schermo termo-riflettente Prisma di Arrigoni. Migliori anche qualità e pezzatura dei frutti

Meloni e angurie sono oggi tra i frutti più coltivati al mondo ma, al contempo, i produttori professionali devono affrontare numerosi ostacoli per ottenere risultati soddisfacenti, in primis le elevate temperature estive e gli attacchi di parassiti, quali gli afidi. Arrigoni, realtà leader a livello internazionale nella produzione di agrotessili per l’agricoltura, propone due soluzioni innovative, particolarmente adatte per queste due colture: la gamma di agrotessili termo riflettenti Prisma® e gli schermi anti-insetti Biorete®. Test in campo condotti con Prisma presso un’azienda produttrice italiana hanno dimostrato efficacia nel controllo della temperatura, con conseguente riduzione del consumo idrico e migliore resa della pianta.

I test su melone tardivo

Le elevate temperature estive, in particolare, rappresentano un problema per chi produce meloni tardivi. Prisma®, una gamma di schermi protettivi che ottimizzano la diffusione della luce garantendo al contempo il controllo della temperatura, è ideale per il controllo delle temperature in serra. Come hanno dimostrato test in campo condotti nell’azienda agricola “La Palazzina” di Gualtieri (Reggio Emilia), specializzata in meloni, angurie e zucche, l’impiego di tali schermi permette di produrre il melone tardivo: grazie alla riduzione della temperatura sotto copertura, questa soluzione si è dimostrata in grado di ridurre enormemente lo stress delle piante di melone durante i mesi più caldi. Il risultato, non affatto comune, è stata una spiccata uniformità delle piante e quindi nella qualità generale e nella pezzatura dei frutti, tutto a beneficio anche delle operazioni di raccolta e di selezione. Il contenimento della temperatura è stato tale da compensare l’effetto di conservazione del calore dovuto al tessuto non tessuto. Il tnt, infatti, è lasciato sulle piante anche in estate fino al momento ritenuto adatto per l’impollinazione e con il duplice scopo di evitare la diffusione di virosi.
Inoltre, l’impiego di questi agrotessili consente di coltivare senza inoltre la necessità di imbiancare durante l’estate il film plastico evitando che si imbratti per i cicli invernali. L’imbiancamento, peraltro, che non è mai perfettamente uniforme, comporta il rischio di scottature. Prisma®, invece, va adagiata sui tunnel e può essere agevolmente fissata e rimossa grazie all’utilizzo si specifiche placchette fornite da Arrigoni.

Focus anguria

Per l’anguria, invece, una delle maggiori minacce proviene dagli afidi. Per una protezione totale, Arrigoni propone la gamma Biorete Air Plus®, innovativi schermi anti insetto con monofilo di bassa denaratura (diametro) e alta resistenza. Diversi sono i vantaggi che assicura tale soluzione: migliore ventilazione con un alto livello di protezione, temperature ridotte all’interno delle serre, ridotta occorrenza di malattie crittogamiche, migliore allegagione dei frutti e sviluppo vegetale, migliori qualità e proprietà sensoriali delle piante.

Paolo Arrigoni, Ceo dell’omonimo gruppo

“Un’agricoltura sempre più sostenibile e dove il risparmio idrico abbia un ruolo centrale sono le sfide che oggi si pongono davanti a noi”, commenta Paolo Arrigoni, ad di Arrigoni. “Le soluzioni che proponiamo su melone e anguria, così come su diverse altre colture ortofrutticole, vanno proprio in questo senso, riducendo l’uso di sostanze di sintesi e garantendo un ambiente più fresco e ideale per la crescita delle piante, che, protette, possono assorbire la forza più autentica della natura e con un minor consumo idrico”.

Qualche dato

Oggi, il primo posto nella produzione di meloni e angurie a livello internazionale è saldamente in mano alla Cina, che da sola rappresenta oltre il 40% della produzione di anguria e il 35% di quella del melone. A grande distanza, Turchia e Iran si contendono la seconda e terza posizione di questa speciale classifica, rispettivamente con il 2,05% e 2,03% per l’anguria e l’8,17% e 8,27% per il melone. Seguono poi altri paesi caldi, tutti extraeuropei, quali Marocco, Egitto, Messico e Brasile. Per quanto riguarda l’anguria, l’Italia occupa poco meno dello 0,3% della produzione mondiale, dietro a Spagna e Grecia per quanto concerne l’Europa. Più importante risulta invece la coltivazione del melone, dove il Belpaese detiene una quota dell’1,23% e si colloca all’undicesimo posto a livello internazionale, alle spalle della Spagna (fonte: Fao).

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