Dopo lo sblocco arrivato nei giorni scorsi, da parte del Masaf, dei 14 milioni per il comparto della frutta in guscio, c’è soddisfazione all’interno del Coordinamento nazionale (nella foto la riunione a Macfrut 2023), ma anche una grande attenzione ai progetti che, nelle prossime settimane, saranno portati avanti.
A sottolinearlo è il presidente, Ignazio Vassallo, che spiega: “E’ molto positivo il fatto, alla vigilia per nulla scontato, che i 14 milioni messi a disposizione dal Masaf siano stati equamente ripartiti. Il 50% infatti potrà essere utilizzato dalle aziende per nuovi impianti e il 50% sarà impiegato in azioni promozionali”.
Poi Vassallo aggiunge: “Ora, siamo però soltanto all’inizio. Bisogna infatti utilizzare al meglio questi fondi pubblici e, fortunatamente, siamo sulla stessa lunghezza d’onda del presidente della Consulta Stato – Regioni, Federico Caner, che tengo a ringraziare per il suo lavoro. In altri termini, intendiamo portare avanti il progetto di una campagna in tv, per raggiungere il maggior numero di potenziali consumatori. Iniziative come show-cooking o in-store promotion, in questo caso, non sono funzionali all’obiettivo che vogliamo perseguire”.
Sempre il presidente del Coordinamento nazionale della frutta in guscio rileva: “Non è ovviamente detto che si debba andare in tv soltanto con uno spot. Anzi: l’idea migliore sarebbe appunto quella di pillole che illustrino le tante eccellenze italiane nell’ambito della frutta in guscio, e che mettano in evidenza l’alto contenuto salutistico. Ricordiamoci, infatti, che ad esempio che per le noci italiane non sono consentiti antibiotici, così come l’uso di svariate altre sostanze, ammesse invece in altri Paesi”.
Commentando poi il momento che sta attraversando la frutta in guscio, Vassallo conclude: “La crisi si sta facendo ancora sentire in modo pesante per diverse referenze. Ad esempio, sulle mandorle ci sono ancora grandi quantitativi in giacenza. Di positivo, però, c’è il recente aumento, attorno al 20%, dei prezzi delle mandorle californiane, dovuto al fatto che gli americani hanno sostanzialmente esaurito le loro giacenze. Tutto ciò potrebbe contribuire anche a muovere il mercato interno, che oggi è piuttosto statico e, anzi, volge al basso. I prezzi stanno infatti salendo anche in Europa e gli acquisti di mandorle, che non è un bene di prima necessità, sono in calo da parte dei trasformatori”.