Frutta a guscio ed essiccata

Frutta a Guscio del Piemonte: obiettivi di raddoppio

Il neo presidente del Consorzio, Stefano Marchisio: “Se la stagione ci assiste potremmo incrementare nettamente la produzione”

Alla fine di gennaio c’è stato un importante cambio al vertice all’interno del Consorzio Frutta a Guscio del Piemonte. Stefano Marchisio (a sinistra nella foto), titolare della società agricola Cascina Palazzo di Cuneo, è stato infatti eletto presidente, mentre il vicepresidente è stato riconfermato Valter Arnaudo (a destra). Il presidente uscente, Paolo Aimar, è ora socio del Consorzio.

Interpellato da myfruit.it, Marchisio ha tracciato un’istantanea del Consorzio e ha parlato anche dei prossimi obiettivi. “Siamo una giovane realtà – spiega il neo presidente – nata tra il 2020 e il 2021. Oggi la base sociale è costituita da 46 soci, in tendenziale aumento, delle province di Cuneo, Asti, Alessandria e Vercelli. C’è infatti molto interesse verso il nostro Consorzio, nato inizialmente per aggregare i mandorlicoltori della nostra regione, e poi allargatosi anche ad altre produzioni di frutta a guscio, in primis quella della noce”.

Ancora, Marchisio continua: “La base produttiva attuale vede a terra circa 70 ettari, di cui circa il 70% di mandorle e il 30% di noci. Nel corso del 2023 abbiamo avuto il nostro primo vero raccolto, essendo tutti impianti molto giovani. Complessivamente abbiamo prodotto circa 200 quintali di noci e 170 di mandorle, con un’ottima qualità. Essendo appunto piante in pieno sviluppo, se la stagione ci assisterà – il che non è affatto scontato – già per il 2024 potremmo pensare anche a un raddoppio dei quantitativi”.

Marchisio poi considera: “La decisione di realizzare un consorzio tra mandorlicoltori e nocicoltori piemontesi va innanzitutto nella direzione di valorizzare produzioni di frutta a guscio che possono rappresentare una valida alternativa alla nocciola o ad altra frutticoltura. Il noce, di per sé, è una pianta storica anche in Piemonte, ma non è mai stato coltivato con grandi numeri. Il mandorlo, invece, è del tutto nuovo nella nostra regione. Tuttavia, proprio per questa specie arborea, stiamo trovando ottimi riscontri. Le mandorle sono infatti di ottima qualità e non hanno nulla da invidiare, anche come resa, a quelle spagnole. Lo abbiamo visto proprio impiantando loro varietà molto promettenti, come Makako e Penta. Certo, i nostri costi di produzione sono più alti: per questo, occorre intercettare quelle realtà interessate a un prodotto locale di alta qualità”.

Quanto agli obiettivi del Consorzio, Marchisio sottolinea: “In questa fase è fondamentale fare conoscere sempre più la nostra realtà e le nostre proposte. Pensiamo quindi di intervenire in tema di promozione e marketing attraverso la presenza a eventi e fiere di settore. Al contempo, continueremo anche con una importante attività di assistenza tecnica in campo. Abbiamo infatti un tecnico di riferimento, ai quali i soci possono rivolgersi per ottenere il più possibile quella qualità e uniformità di produzione sempre più richiesta dal mercato. Inoltre, abbiamo in programma anche l’organizzazione di specifiche giornate formative”.

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