Una filiera delle mandorle bio tutta italiana. Questo l’obiettivo che sta portando avanti Nutfruit Italia, azienda agricola biologica di Monteroduni (Isernia), dove si è tenuta di recente la terza visita aziendale legata alle pratiche di agricoltura bio, inserita nel progetto Agrismart.
La giornata formativa, cui hanno preso parte numerosi imprenditori agricoli della regione, rientra nelle azioni dimostrative del progetto Agrismart, ideato in collaborazione fra Coldiretti Molise, l’ente di formazione “Scuola e Lavoro” di Termoli e Impresa Verde Molise srl, la società di servizi di Coldiretti Molise.
Presentato nell’ambito dell’avviso pubblico Psr 2014-2020 Misura 1. Sottomisura 1.2, Intervento 1.2.1, il Progetto si compone di Attività dimostrative e informative mirante a fornire supporto informativo alle aziende agricole che operano in regione.
La mandorlicoltura biologica si inserisce nelle pratiche di gestione finalizzate al miglioramento della qualità ambientale e alla conservazione della biodiversità, perseguendo, nel contempo, l’obiettivo di utilizzare al meglio il suolo agricolo che in regione è particolarmente vocato a questa coltura. Il tutto colmando un gap nella produzione di mandorle di cui, fino al 1968, l’Italia era leader mondiale.
“La mandorla – ha spiegato il titolare della Nutfruit Italia Claudio Papa – è un frutto molto richiesto in Italia, specie dall’industria dolciaria, essendo le mandorle italiane qualitativamente molto superiori a quelle californiane, dove si concentra l’80% della produzione mondiale, e con caratteristiche nutrizionali non paragonabili a quelle statunitensi, all’interno delle quali viene spesso riscontrata la presenza di aflatossine. Tuttavia, la produzione nazionale è ben al di sotto della richiesta, circostanza questa che costringe all’importazione dall’estero. Il nostro obiettivo è quello di riportare l’Italia fra i maggiori produttori di questo frutto in guscio, oggi richiestissimo dal mercato, e trasformarlo direttamente nel nostro territorio”.
I mandorli sono piante rustiche che ben si prestano al biologico, non richiedono grandi cure e possono essere coltivate in terreni freschi e non argillosi ad un’altitudine che oscilla fra i 400 ed i 650 metri. La Nutfruit, dopo aver mappato l’intero territorio regionale, è oggi in grado di poter indicare le zone più vocate alla loro coltivazione.
L’azienda di Monteroduni costituisce oggi un esempio virtuoso di come si possa mettere in piedi una filiera della mandorla tutta molisana, dal momento che i frutti, una volta raccolti, vengono poi trasformati in confetti ed altri prodotti a base di mandorla dalla società “Dolce Amaro”, azienda di trasformazione anch’essa di Monteroduni, oltre che da altre industrie del settore. Nel corso della visita in azienda gli imprenditori agricoli partecipanti hanno avuto modo di vedere tutto l’iter che compie la mandorla dalla sua coltivazione, alla raccolta fino ad arrivare alla trasformazione.
Fonte: Coldiretti Molise