Come dare maggiore valore alle castagne? La risposta è semplice: vendendole fuori stagione, quando sul mercato ne sono presenti in numero decisamente minore.
E come fare? Alla domanda risponde Raffaele Carofano, terza generazione di castancoltori, agronomo e titolare di Azienda agricola del Borgo di Cervinara (Avellino), realtà fondata sei anni fa che conta dieci ettari di castagneto e vanta una forte vocazione alla trasformazione.
“La maggior parte della nostra produzione – spiega Carofano – viene sterilizzata e pastorizzata, quindi confezionata per venderla poi fuori stagione, sia nei nostri due punti di vendita, sia nella nostra rete di negozi specializzati. Dal momento che andiamo a vendere il nostro prodotto in prossimità delle festività natalizie, presentiamo anche una proposta che, oltre alle castagne in sacchetto, prevede anche prodotti trasformati, come dolci artigianali e birra sempre a base di castagne. Abbiamo notato che così facendo si riesce a creare una maggiore redditività rispetto ai normali prezzi di mercato”.
Facendo poi il punto sulla campagna 2023, Carofano aggiunge: “Quest’anno la raccolta è iniziata con circa dieci giorni di ritardo rispetto alla norma. La causa è da attribuire soprattutto alla primavera molto fredda che abbiamo avuto”.
Ancora, Carofano sottolinea: “Finiremo comunque di raccogliere entro il mese di ottobre, perché il prodotto quest’anno è scarso. Il meteo infatti non ha favorito affatto l’allegagione e il raccolto va dal 30 al 50% in meno. La qualità, però, è buona, anzi superiore al 2022. E’ migliore anche il clima in cui stiamo raccogliendo: l’anno scorso facevamo tutto a 28 gradi centigradi, quest’anno le temperature sono più accettabili”.
Infine, Raffaele Carofano ha confermato per il 2023 anche la minore presenza del cinipide rispetto al passato.