Il 2023 non sarà l’anno dell’abbondanza per la Nocciola di Giffoni Igp. A fare una previsione piuttosto prudente è il presidente del Consorzio, Gerardo Alfani, che a myfruit.it spiega: “Oggi come oggi ci aspettiamo una stagione non eccezionale. Abbiamo infatti riscontrato, durante l’inverno, una scarsa presenza di fiori maschili, come era già accaduto un paio di anni fa. Dovremo quindi vedere cosa succederà durante la raccolta, ma la prima impressione che si ha osservando le piante, è che i quantitativi non saranno eccezionali”. C’è inoltre preoccupazione anche per la qualità, a causa della forte umidità di questi giorni. “Ora – prosegue Alfani – avremmo bisogno di una situazione meteo favorevole, con giornate di sole. La pioggia che continua a cadere con un’alta frequenza, potrebbe infatti determinare problemi di marciume dei frutti”.
Guardando poi all’andamento dell’ultima stagione, Alfani continua: “In termini di produzione l’annata è stata abbondante, con una pezzatura mediamente inferiore a causa della siccità prolungata. Il problema è stato nelle quotazioni: siamo passati infatti da un raccolto 2021 a 8,20 punto resa come prezzo minimo fissato dal Consorzio, ai 6,60 euro punto resa del 2022. Nelle ultime settimane, peraltro, i listini sono anche andati leggermente in crescita, ma presto questo tentativo di risalita è stato smorzato dall’ingresso di prodotto turco”.
Le buone notizie arrivano invece dalle adesioni al Consorzio della Nocciola di Giffoni Igp, che continuano ad aumentare. Conferma Alfani: “Siamo soddisfatti della tendenza in atto. Anche negli ultimi tempi, hanno aderito un’altra ventina di aziende. Oggi siamo arrivati a circa 250 agricoltori iscritti al Consorzio, per oltre 700 ettari di superficie coltivata. Un bel risultato, anche in considerazione del fatto che siamo partiti una decina di anni fa con questo Consorzio e i soci erano poco più di venti”.