“Con le sue strategie d’acquisto, produzione, lavorazione ed esportazione di nocciole, una delle società del Gruppo Ferrero, la Ferrero Findik Ithalat Ihracat ve Ticaret As, e le sue controllate, avrebbero stretto in una morsa il mercato turco delle nocciole”. A riferirlo è un servizio della testata “Verità e Affari”, che informa appunto di come il colosso di Alba (Cuneo) sarebbe finito nel mirino dell’antitrust turco. Il Turkish Grain Board, l’ente statale di questo Paese che sorveglia sui prezzi, ha del resto confermato in una nota che “il consiglio della concorrenza ha ritenuto gravi le conclusioni dell’istruttoria e ha deciso di aprire un’indagine”.
Sostanzialmente, l’accusa mossa nei confronti di Ferrero è quella di spingere al ribasso i prezzi delle nocciole, per poi rivenderle a valori più che decuplicati. In altri termini, l’antitrust turco sospetta un abuso di posizione dominante.
Dall’altra parte, sempre di Verità e Affari il Gruppo Ferrero ha replicato: “Confermiamo che l’Autorità Garante della concorrenza ha avviato un’indagine. Stiamo agendo nel pieno rispetto dei requisiti legali e abbiamo fiducia nel processo”.
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