Sta crescendo sempre più l’interesse attorno alla Castagna del Partenio, un’eccellenza dell’Avellinese per la quale il Distretto della castagna e dei marroni della Campania è al lavoro da tempo nell’ottica di ottenere il riconoscimento della Igp (Indicazione geografica protetta).
In attesa di questo, sul territorio non mancano già iniziative per fare sistema e valorizzare tali varietà, dominate dalla cultivar Jonna del Partenio. A parlarne con myfruit.it è Raffaele Carofano, terza generazione di castancoltori, agronomo e titolare di Azienda agricola del Borgo di Cervinara (Avellino), realtà fondata cinque anni fa che conta 10 ettari di castagneto e vanta una forte vocazione alla trasformazione.
Facendo il punto sulla stagione, Carofano spiega: “Non è stata un’annata del tutto soddisfacente. In termini quantitativi siamo infatti sullo stesso livello dello scorso anno o poco al di sotto. Dal punto di vista qualitativo, poi, riscontriamo problemi dovuti molto probabilmente alle temperature anomale di queste settimane, con maggiore presenza di marciume e nero interno. Rispetto al 2021, siamo all’8-10% in più di scarto. Infine, sebbene il 2022 sia stato dalle nostre parti leggermente più piovoso del 2021, i calibri risultano leggermente inferiori”.
Nonostante queste premesse non ottimali, l’azienda si sta comunque difendendo bene sul fronte commerciale, a fronte ovviamente di un lavoro particolarmente intenso. “Cerchiamo di fare già una buona selezione in campo – spiega Carofano – tanto che con i grossisti a cui forniamo prodotto abbiamo spuntato 1,70/1,80 euro il chilo. Ma la vendita del fresco non è il nostro obiettivo primario”.
Introducendo l’importanza di fare sistema, Carofano continua: “Vendute così come vengono raccolte, le nostre castagne faticano ad arrivare a fine novembre. Abbiamo invece notato che questi frutti sono particolarmente richiesti nel periodo delle festività natalizie. Risulta quindi fondamentale cercare di allungare la loro shelf life. Noi lo facciamo in modo del tutto naturale con un processo di sterilizzazione e curatura, che allunga notevolmente la vita delle castagne. Abbiamo inoltre partnership attive con un paio di aziende locali: il birrificio Donjon, che produce birra alla castagna, e la Pasticceria Castello, che propone diversi lievitati (panettoni, colombe e bauletti per tutto l’anno) sempre a base delle nostre castagne. Stiamo cercando, insomma, di creare una filiera virtuosa per commercializzare i nostri prodotti, soprattutto trasformati, in Italia e all’estero. Ad esempio, abbiamo già contatti interessanti in Canada e in Inghilterra, con distributori di questi paesi. Guardiamo anche al locale – conclude Carofano – e non a caso abbiamo aperto un agriturismo, Il Grataio, che prende il nome dal locale utilizzato per l’essiccazione e l’affumicatura delle castagne, all’interno del quale dallo scorso aprile lavora uno chef con esperienza in diversi ristoranti stellati”.