Acquistare noccioleti già avviati o terreni sui quali produrre nocciole? Oggi, molto probabilmente, non è il momento migliore. E non c’entrano la guerra in Ucraina o gli aumenti delle materie prime. Questa tendenza al rincaro, secondo alcuni, è già in voga da alcuni anni, e certo quello che sta accadendo a livello internazionale non aiuta. Così, c’è anche chi decide di continuare a coltivare le sue nocciole, ma dismettendo gran parte della trasformazione e perfino non mirando più, almeno oggi, a ingrandire le superfici dell’azienda.
E’ il caso di Leonardo Barbanti, titolare di Vignanello (Viterbo), che spiega: “I prezzi dei terreni, dalle nostre parti, sono decisamente lievitati negli ultimi 5 – 6 anni. Se un ettaro prima costava all’incirca 50mila euro, oggi ne vale più o meno 70 o 80mila. Per un agricoltore che vuole coltivare nocciole significa, sostanzialmente, che si allungano i tempi di ammortamento dell’investimento. Se poi ci aggiungiamo un’annata come l’anno scorso, ecco che le cose si complicano ancora di più”.
Ci sono poi altri fattori di rischio da considerare. “Negli ultimi anni – prosegue Barbanti – stanno aumentando anche i danni dovuti ai cambiamenti climatici in atto. Se una volta eventi eccezionali negativi erano una rarità, oggi sono sempre più frequenti”.
Tuttavia, per Barbanti la corilicoltura può rimanere una strada da perseguire. “Bisogna sempre vedere come si evolverà la situazione internazionale –continua- ma rimane ancora un investimento conveniente e io stesso continuerò a coltivare nocciole sul mio appezzamento. Ho solo rallentato l’attività di trasformazione, poiché la facevo svolgere in conto terzi e quindi dovevo sorvegliare i costi di produzione. Mi concentrerò quindi soprattutto sul conferimento del prodotto, augurandomi che quest’anno i prezzi siano soddisfacenti”.
A proposito della campagna 2022, Barbanti conclude: “Per ora tutto procede regolarmente e siamo soddisfatti. Fortunatamente, la nostra zona non è stata toccata dalla grandinata della scorsa settimana. Dovrebbe andare decisamente meglio rispetto al 2021”.