Il 2020 è stato un anno eccezionale per la Nocciola di Giffoni Igp, sia a livello di quantitativi raccolti, sia di qualità del frutto. Tuttavia, per il 2021 le previsioni non sono affatto eccezionali. Questo, in estrema sintesi, è quanto ha riferito a myfruit.it Giuseppe De Feo, coordinatore della Cooperativa agricola Tonda Giffoni, realtà nata nel 2009 che oggi aggrega circa 100 soci – tutti certificati Igp – e che rappresenta, per l’intero areale dei 12 comuni autorizzati a produrre Nocciola di Giffoni Igp, circa il 10% dell’intera produzione certificabile.
“Il raccolto 2020 – spiega De Feo – si è protratto tra agosto, settembre e ottobre ed è stato davvero eccezionale, con grande soddisfazione da parte nostra. All’interno della nostra Op abbiamo prodotto oltre 10mila quintali di prodotto, tutto certificato Igp. Teniamo infatti molto bene in considerazione questo aspetto, perché se da una parte la varietà Tonda di Giffoni si può potenzialmente produrre in ogni parte del mondo, la Igp identifica un territorio di soli 12 comuni. Potenzialmente – prosegue De Feo – nel nostro areale si potrebbero produrre circa 100mila quintali di Nocciola Giffoni Igp, ma solo circa il 20% di questi sono certificati e la metà di essi fa riferimento alla nostra Op”.
Tornando poi all’ultima eccezionale annata, De Feo prosegue: “Anche i prezzi riconosciuti alla produzione sono soddisfacenti: la quotazione media è infatti di 3 euro il chilo, con oscillazioni che possono salire o scendere a seconda della qualità, ma che rimangono comunque soddisfacenti. Certo, nel 2019 i prezzi furono più alti, ma i quantitativi raccolti erano dimezzati. Non abbiamo sentito nemmeno gli effetti della pandemia: lavorando infatti direttamente con Gdo, attraverso due aziende confezionatrici alle quali conferiamo il nostro prodotto, abbiamo sempre continuato a lavorare normalmente, dal momento che i supermercati non sono mai rimasti chiusi”.
Per quest’anno, invece, De Feo cita Dante e parla di dolenti note. “Le previsioni per il 2021 sono di scarsissime quantità di prodotto, con un calo che si può già stimare attorno al 50-60% in meno. La fioritura del nocciolo, infatti, avviene in inverno, e a causa soprattutto delle frequenti piogge e dell’umidità il polline dei fiori maschili spesso non ha fecondato quelli femminili. Se lo scorso anno in tutto l’areale sono stati prodotti circa 100mila quintali di nocciole potenzialmente certificabili, quest’anno prevediamo quindi di arrivare solo a 40-50mila quintali in tutto l’areale della Nocciola di Giffoni Igp”.