Sono giorni di apprensione quelli che sta vivendo il Consorzio Mandorla d’Avola. Se da un lato, infatti, la fase della fioritura – sempre uno dei periodi più critici, visto che avviene in pieno inverno – è giunta ormai al termine senza particolari problemi, rimane ancora tutta da risolvere la questione della commercializzazione della produzione 2020, con grandi quantitativi “bloccati” a causa della pandemia da covid-19, che ha fermato alcuni dei canali di sbocco più tradizionali per questa referenza, a partire da quello della confetteria.
A confermare la difficile situazione è lo stesso Corrado Bellia, direttore del Consorzio Mandorla d’Avola, che spiega: “In questi giorni siamo ormai giunti al termine della fioritura per le varietà Pizzuta, Fascionello e Romana, ovvero quelle che commercialmente sono note come Mandorla d’Avola. La fase più critica a livello agronomico sembra ormai alle spalle ed è andata abbastanza bene. Le piccole gelate registrate sono state comunque brevi e circoscritte, quindi le premesse affinché il raccolto rientri nella normalità, sui livelli dello scorso anno, ci sono tutte.
Altro discorso è invece quello che riguarda le giacenze. A causa della pandemia – prosegue Bellia – si sono bloccati molti tradizionali canali di sbocco per le nostre mandorle. La pasticceria, ad esempio, sta lavorando ancora poco, mentre la confetteria è di fatto completamente ferma. Confidiamo che, con la Pasqua alle porte, qualcosa riprenda, altrimenti il rischio è davvero quello di arrivare al nuovo raccolto con gran parte della precedente produzione ancora da vendere”.
Il periodo di raccolta della mandorla d’Avola dura circa un mese mezzo: si inizia dall’ultima settimana di luglio, si prosegue per tutto agosto e si conclude normalmente durante la prima settimana di settembre.