Castagne e marroni rappresentano due dei frutti simbolo del periodo autunnale. Fanno parte anche di quei frutti cosiddetti “antichi”, perché nel tempo hanno in parte perso l’importanza che ricoprivano nell’alimentazione umana in quanto rimpiazzati da cibi meglio adattabili alle logiche industriali. Con la riscoperta in cucina dei valori “di una volta” è aumentata però la richiesta di questi prodotti, contraddistinti anche da importanti proprietà nutritive. Ecco allora che Euro Company, storica azienda che opera nel comparto della frutta secca, attraverso il proprio marchio “Frutta e Bacche” e in particolare attraverso il portale fruttaebacche.it, propone la farina mono ingrediente macinata a pietra di marroni e i marroni cotti al vapore, tutti di origine italiana.
“La farina di marroni – spiegano dall’azienda – è disponibile in una confezione da 500 grammi (prezzo al pubblico: 8 euro). Cento grammi di farina di marroni contengono 2,4 mg di manganese (pari al 120% del vnr, valore nutritivo di riferimento), 0,55 mg di rame (pari al 55% del vnr) e 1040 mg di potassio (pari al 52% del vnr).
I marroni cotti al vapore sono disponibili nella pratica confezione da 500 grammi, contenente 5 buste doypack da 100 grammi cadauno (prezzo consigliato al pubblico: 15 euro). I valori nutritivi di riferimento per 100 grammi di questo prodotto sono: 0,57 mg di manganese (pari al 29% del vnr), 0,26 mg di rame (pari al 26% del vnr) e 448 mg di potassio (pari al 22% del vnr).
La farina di marroni è adatta per la preparazione di ricette salate, come ad esempio la pasta fresca (in abbinamento con la farina di grano tenero o la semola di grano duro), e di ricette dolci, a partire dal classico castagnaccio e in generale per le torte, che diventano più soffici grazie alla capacità di questi tipi di farine di assorbire l’umidità dei liquidi utilizzati.
Attraverso questi prodotti, fruttaebacche.it continua nell’opera di promozione della cultura della sana alimentazione come primo e fondamentale strumento di tutela della salute e di prevenzione. Un consumo consapevole, anche attraverso relazioni eque con i fornitori, lontani dalla logica del prezzo più basso, cercando di offrire ai consumatori il miglior prodotto possibile”.
Nel linguaggio comune il termine castagna viene utilizzato per definire qualsiasi tipo di frutto del castagno disponibile in commercio, anche se in realtà questo termine non è propriamente corretto. Un’importante distinzione, infatti, è tra castagne e marroni che, nonostante siano spesso utilizzati come sinonimi, indicano in realtà due prodotti ben diversi dal punto di vista morfologico, qualitativo e commerciale.
Il termine castagna comprende numerosissime varietà di derivazione dal castagno europeo, diffuse nelle diverse zone castanicole italiane. All’interno di ogni riccio sono presenti 7 frutti di forma allungata e colore bruno scuro. Le castagne sono provviste di una buccia interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (nel qual caso si parla di frutti settati) che le rende spesso difficili da sbucciare. Dal punto di vista commerciale le castagne vere e proprie sono di pezzatura diversa, più piccola e costano generalmente meno dei marroni, rispetto ai quali sono meno pregiate.
I marroni sono destinati sia alla trasformazione industriale sia al consumo fresco; sono la tipologia più ricercata sul mercato dove si vendono a prezzi elevati, anche a causa della loro inferiore disponibilità dato che all’interno di ogni riccio sono presenti tre frutti. Sono considerati marroni i frutti di castagno non settati, di forma più tondeggiante, con la buccia bruno chiaro leggermente striata e un gusto più dolce e profumato della castagna. Fra le caratteristiche principali del marrone c’è il fatto che l’episperma (cioè la buccia del frutto) non penetra la polpa e questo permette di sbucciarli più facilmente.