Alta tensione tra Regione Siciliana e Consorzio della mandorla di Avola. Tutto inizia qualche giorno fa con le dichiarazioni di Giovanni Cafeo, parlamentare di Italia Viva e Segretario della III Commissione Ars Attività Produttive.
“I produttori di mandorle, pistacchi, nocciole, castagne e carrube siciliane – aveva detto tra l’altro Cafeo – chiedono all’assessorato l’istituzione di un tavolo permanente della frutta in guscio, l’individuazione di almeno un funzionario referente che si occupi di seguire specificatamente il settore e la costituzione di un osservatorio regionale della frutta in guscio per il monitoraggio della produzione, in termini di qualità e quantità del prodotto”. Ma, aveva aggiunto Cafeo, “l’assessore Bandiera ha risposto picche alle richieste dei rappresentanti dei vari consorzi produttivi di frutta secca, giustificando il suo atteggiamento con la mancanza di organicità tra i consorzi e le associazioni, prive della certificazione Igp”.
A sua volta l’assessore all’agricoltura della Regione Siciliana, Edy Bandiera, ha replicato: “Probabilmente l’onorevole Cafeo, in questa vicenda, non brilla dal punto di vista della conoscenza delle sue informazioni. Lo aiuto volentieri. Cogliendo in pieno la bontà di ciò che ho suggerito, al Consorzio della mandorla di Avola…sono stato contattato dal presidente, avv. Cappello, il quale mi ha chiesto un incontro, sul tema della necessaria attività da sviluppare per il raggiungimento di un marchio di qualità di valenza comunitaria, per la mandorla di Avola, attività che purtroppo, il consorzio, non ha intrapreso in tanti anni, nonostante i suggerimenti in tal senso del Dipartimento Agricoltura. Ringraziandomi per gli spunti, sul tema della valorizzazione e tutela dell’eccellente prodotto, che ho dato loro, ha chiesto di essere accompagnato lungo la strada che porta all’ottenimento del marchio di qualità. Nei prossimi giorni ci incontreremo nuovamente. Nel mondo agricolo, chi sta fermo, non innova e non investe e grida nel momento di crisi, rischia di non avere futuro…”.
Tutto chiarito? Neanche per sogno. Il presidente del Consorzio della mandorla di Avola, Giorgio Cappello (nella foto), ora smentisce infatti l’assessore Bandiera. “In merito alla replica dell’assessore Bandiera al comunicato dell’onorevole Cafeo sulle problematiche del settore frutta in guscio – afferma Cappello in una nota – non posso che smentire categoricamente le parole che l’assessore Bandiera mi ha messo in bocca nel suo comunicato. Infatti nella telefonata intercorsa con l’assessore gli ho chiesto, d’intesa con il dottor Ignazio Vassallo (presidente dell’Associazione regionale filiera frutta in guscio), un incontro in cui affrontare i problemi dell’intero settore e non certo per discutere del percorso da intraprendere per far ottenere alla mandorla di Avola “un marchio di qualità di valenza comunitario”. È ben noto all’assessore che da oltre 2 anni chiediamo: 1) di attuare il Piano Regionale della Frutta in guscio; 2) di costituire in Assessorato un gruppo di lavoro che si occupi esclusivamente del settore della frutta secca; 3) di istituire un osservatorio che monitori costantemente la situazione del nostro comparto; 4) di dare vita ad un tavolo tecnico permanente con tutti i rappresentanti della mandorla, del pistacchio, della nocciola, della carruba, della noce e della castagna coltivate in Sicilia. Sulla discussione di questi temi – e solo su questi – ho chiesto l’incontro all’assessore Bandiera e non, ripeto, per avere lumi su come far ottenere il marchio Igp alla mandorla di Avola. Per quanto detto, spiace e stupisce constatare il totale snaturamento da parte dell’assessore Bandiera delle nostre richieste. Mi auguro, pertanto, che l’assessore Bandiera riferisca correttamente quanto da me affermato, non solo per rispetto della verità e del sottoscritto ma, soprattutto, del ruolo istituzionale che ricopre”. Molto probabilmente, l’ultima puntata di questa vicenda è ancora tutta da scrivere.