Frutta a guscio ed essiccata

Nocciole: fissato il prezzo delle piemontesi

nocciola

Le quotazioni si orientano attualmente su circa 300 euro il quintale: 6,80 euro a punto resa. Prevista una buona campagna nel Cuneese

Nel corso della 161esima edizione della Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze (Asti) è stato fissato anche quest’anno, come da tradizione, il prezzo delle nocciole piemontesi. Le quotazioni si aggirano sui 300 euro al quintale, ovvero 6,80 euro a punto resa. Queste valutazioni sono state lette da Pietro Mollea, titolare della ditta “Pietro Marchisio” di Cortemilia.

Presenti alla lettura del nuovo prezzo delle nocciole, tra gli altri, il presidente della giunta regionale, Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso, gli assessori Marco Protopapa e Marco Gabusi, l’onorevole Andrea Giaccone, il senatore Marco Perosino, il presidente della provincia di Asti, Paolo Lanfranco, e diversi sindaci del territorio.

Dopo l’annuncio del prezzo, la fiera è proseguita con l’assegnazione del Premio Qualità, giunto alla sesta edizione e patrocinato dalla Ditta Marchisio Nocciole di Cortemilia (Cuneo). Il primo premio è andato al castagnolese Francesco Cortese; secondo posto all’azienda Terre bianche del castagnolese Danilo Romagnolo; terzo all’azienda agricola Negro Maria Luigina di Coazzolo.

Coldiretti prevede un’ottima annata nel Cuneese

Intanto, per il Cuneese è prevista un’ottima annata corilicola. Secondo la sezione locale di Coldiretti, “la qualità della varietà Tonda gentile trilobata risulta eccellente e i quantitativi prodotti sono decisamente superiori all’ultima annata, grazie ad un andamento climatico che si è rivelato favorevole per le aziende corilicole.

noccioleLa produzione cuneese di nocciole, pari a 140mila quintali – prosegue Coldiretti Cuneo – coinvolge 1.300 aziende su 13mila ettari (di cui 11mila in piena produzione) e vanta un’eccellenza a marchio d’origine come la Nocciola Piemonte Igp. Quest’anno la produzione conferma nocciole di elevata qualità, coltivate secondo i migliori standard, e garantisce un importante livello di occupazione stagionale nel pieno rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori, una differenza importante rispetto a quanto avviene in Paesi extraeuropei come la Turchia”.

“Stanno partendo – dichiara Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – le prime vendite alle industrie dolciarie e i conferimenti alle cooperative: una buona annata necessita di una buona risposta economica dal mercato, tanto più che è sempre maggiore il valore organolettico del prodotto locale e l’impegno etico e produttivo delle imprese del territorio. Cosa che non si può certo dire per il prodotto proveniente dai paesi extraeuropei, in particolare dalla Turchia. Ma siccome non siamo abituati a fare delle illazioni, sarà per Coldiretti importante presentare in autunno il video-documentario girato dal regista Stefano Rogliatti nelle aree produttive della Turchia, che evidenzia la vera realtà di quel territorio”.

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