E’ ripresa nei giorni scorsi anche sull’appennino bolognese la lotta biologica al cinipide del castagno, l’ormai famigerato insetto, noto anche come “vespa cinese”, responsabile della distruzione di diversi castagneti in tutta Italia. Secondo la Regione Emilia Romagna, le quantità di Torymus disponibili quest’anno (il Torymus è l’insetto antagonista) consentiranno di effettuare un numero di lanci superiore a quello dello scorso anno, grazie soprattutto al materiale prodotto dalla biofabbrica di Carpineti, allestita dalla Regione nel 2009 e la cui gestione è affidata al Servizio fitosanitario regionale, in collaborazione con il Centro di ricerca interdipartimentale Biogest-Siteia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nel 2010 i lanci di Torymus nei boschi dell’Emilia Romagna furono 4; nel 2011 triplicarono e si arrivò quindi a 12 lanci. Nel 2012 il numero dei lanci complessivi è passato a 62. Entro quest’anno, ci sono le condizioni per arrivare complessivamente a sfiorare i 140 lanci. Secondo gli esperti, nel quinto anno del programma regionale di lotta biologica alla vespa cinese del castagno si cominciano comunque a vedere i primi risultati: le immissioni di Torymus nei castagneti emiliano-romagnoli effettuati fino ad oggi hanno avuto successo. Secondo la Regione, i dati confermano che il parassitoide si è insediato negli ambienti in cui è stato lanciato, ma occorreranno tuttavia tempo e ulteriori immissioni perché i livelli di popolazione siano significativi e possano contrastare efficacemente il cinipide.
Lotta al cinipide, buoni risultati in Emilia Romagna
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