Il consumo di frutta secca, in particolare di noci, mandorle e nocciole, potrebbe avere effetti positivi per prevenire gravi patologie come l’Alzheimer. A sostenerlo è una ricerca spagnola, pubblicata nei giorni scorsi sul “Journal of Alzheimer’s Disease”. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori universitari, medici e nutrizionisti, ha dimostrato che la cosiddetta “dieta mediterranea” è una delle migliori per ridurre il rischio di contrarre deficit cognitivi o l’Alzheimer. Nello specifico, i polifenoli contenuti in noci e nocciole aiuterebbero a contrastare l’insorgenza di patologie neurodegenerative. Ancora, gli acidi grassi polinsaturi di nocciole, mandorle e noci, avrebbero la capacità di ridurre i tassi sanguigni della proteina beta-amiloide, associata ai problemi di memoria e alla malattia di Alzheimer. Ora, sulla base di questo studio, sono attesi approfondimenti che valutino più accuratamente il ruolo preventivo e palliativo della dieta mediterranea sul morbo di Alzheimer.
Frutta secca, un aiuto contro la demenza senile
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