“Il Natale è sempre, ovviamente, un periodo di grande attenzione nei confronti della frutta secca e quindi sui prodotti classici; dalle noci alle nocciole, passando per i fichi e i datteri e la frutta secca a guscio. Oggi però è in atto un cambiamento nell’offerta e nei consumi”. Gabriele Noberasco, che abbiamo recentemente incontrato durante l’inaugurazione del nuovo store milanese “Noberasco 1908” in centro a Milano (via Spadari), nutre grande ottimismo, nonostante la situazione economica continui ad essere tra le più critiche mai viste. Osare, questa uno dei concetti che ci ha ribadito più volte: “Abbiamo sempre innovato la gamma e continuiamo a farlo, nel packaging così come nelle varietà da proporre” continua Noberasco, ma soprattutto nel lento cambiamento alla propensione all’acquisto della frutta secca: “Noi abbiamo cambiato le regole del gioco. Tutti si fermavano a gennaio con la proposta e il consumo della frutta secca. Oggi, invece, se rimani senza noci, per esempio, ad agosto è un problema!”. Quando avete capito che stava cambiando qualcosa? “Negli anni ’80 abbiamo avuto la presunzione di credere che dovevamo entrare in una nuova dimensione e che il consumatore, così come il buyer, potevano seguirci”. È un mercato in salute quello della frutta secca? “È un mercato che cresce, nel mondo – si pensi alla Cina che è diventato un grande consumatore di frutta secca – ma anche in Italia, nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime. La frutta secca è un alimento sempre più percepito come salutare, equilibrato e piacevole”.
Noberasco. Natale fondamentale, ma consumi tutto l’anno
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