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La Regione Emilia Romagna dichiara guerra al cinipide

Il problema del cinipide galligeno, vero e proprio flagello per la castanicoltura italiana, approda sui banchi della Regione Emilia Romagna. E’ successo in questi giorni, con l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni che, rispondendo ad un’interrogazione sul tema, ha preannunciato un ulteriore lancio di insetti utili per la prossima primavera. “Stiamo lavorando – ha detto Rabboni – per diffondere su tutte le aree castanicole regionali l’antagonista della vespa cinese e i risultati che stiamo ottenendo sono oltremodo incoraggianti: in poco più di due anni dalla sua comparsa nella nostra regione, abbiamo posto le basi per la sua imminente eliminazione. Dopo i 62 lanci di antagonisti effettuati quest’anno, abbiamo già  in programma oltre 100 lanci per la prossima primavera, utilizzando sia insetti di nostra produzione, sia insetti acquisti dall’Università di Torino. Dopo il 2014 non saranno più necessari ulteriori immissioni. Il Torymus – ha poi aggiunto Rabboni –  non può essere allevato in laboratorio, ma deve essere raccolto direttamente nell’ambiente. Seguendo le indicazioni dei ricercatori universitari che seguono da diversi anni questa complessa problematica, il Servizio Fitosanitario regionale ha quindi deciso di realizzare aree di moltiplicazione isolate da castagneti esistenti. Questa scelta è legata all’esigenza di evitare che gli insetti si disperdano su territori molto vasti, rendendo di fatto impossibile la raccolta delle galle dalle quali usciranno i nuovi adulti”.

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