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Castagne, Teano vuole la calamità naturale

L’allarme per i danni provocati dal cinipide galligeno al raccolto 2012 delle castagne si fa sentire anche nel Sud Italia, tanto che il Comune di Teano (CE), tramite apposita delibera di giunta, ha richiesto lo stato di calamità naturale. In questo territorio, infatti, la produzione di castagne ha un’importanza strategica per l’economia locale, e nel corso del 2012 la vespa cinese ha devastato il raccolto, facendo diminuire i quantitativi di produzione anche del 90%. Tuttavia, il neo consigliere regionale per l’agricoltura, Daniela Nugnes, ha reso noto sulla stampa locale: …“i castagni rientrano nei beni assicurabili. Non è possibile in senso stretto parlare di stato di calamità naturale; stiamo verificando invece se ci sono gli estremi per dichiarare lo stato di calamità ambientale. Quello che mi preme sottolineare è il ruolo determinante esercitato dal Centro Nazionale di Ricerca che opera in regime di convenzione. I lanci sugli alberi di castagno del Torymus (l’insetto antagonista del cinipide, n.d.r.) in tutta la regione Campania quest’anno sono stati pochi: in tutto 253”.

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