La nocciola piemontese, o meglio, la nocciola delle colline della Langa, è riconosciuta tra le migliori ed è apprezzata soprattutto dall’industria dolciaria per la delicatezza del suo sapore, per la facilità di calibratura, l’eccellente pelabilità, la buona resa allo sgusciato e la spiccata attitudine alla conservabilità. Ciò nonostante, non riesce a raggiungere prezzi adeguati, e questo ha spinto alcune realtà produttrici di nocciole piemontesi ad intraprendere delle strade per valorizzare la produzione di questo pregiato frutto. E’ il caso dell’Azienda Agricola Rapalino, che coltiva nocciole sin dalla fondazione a inizio secolo e che dal 2009 conduce ca. 30 ettari di noccioleti. Nel 2011 gli attuali titolari, Saverio ed Ezio Rapalino, hanno intrapreso il progetto di trasformazione e condizionamento delle proprie nocciole e questo grazie alla realizzazione di impianti per la trasformazione del prodotto. “Abbiamo iniziato a trasformare la nostra produzione per poterci distinguere sul mercato della nocciola e per investire sul nostro futuro”, spiega Saverio Rapalino, “e più concretamente per prevenire quello che, secondo me, sarà una ‘strozzatura’ del mercato che si sta riducendo ad un oligopolio degli acquirenti. Questi sono pochi e per la parte agricola sarà sempre più difficile ottenere una giusta remunerazione del prodotto.” Oggi l’azienda langarola, con il marchio Noccioleria offre ai clienti semilavorati pronti per l’utilizzo finale, come nocciole sgusciate crude, nocciole tostate, granella, farina e pasta di nocciole. “Tutti i prodotti sono solo IGP PIEMONTE in quanto tutti i nostri noccioleti sono inscritti. Cerchiamo di servire principalmente e direttamente gelaterie e pasticcerie ed oltre al mercato italiano ci proponiamo sul mercato tedesco, finlandese e spagnolo”, conferma Rapalino.
Per vedere i passi della trasformazione delle nocciole Noccioleria vedi in: Curiosità