La Russia sta scoprendo sempre più la frutta a guscio, tanto che questo mercato si presenta potenzialmente molto interessante anche per i produttori italiani del settore. A rivelarlo è il Dipartimento dell’Aricoltura americano, che a seguito di uno studio specifico ha individuato proprio nel gigante dell’Est europeo il Paese verso il quale orientare la maggiore attenzione per il futuro nell’ambito della frutta secca, e in particolare di quella a guscio. Attualmente la Russia, per i suoi 100 milioni di abitanti sta importando oltre 76.000 tonnellate di frutta a guscio, soprattutto per il settore dolciario, che sta conoscendo una decisa espansione. Ucraina, Azerbaigian, Tagikistan e Uzbekistan soddisfano la domanda interna per il 25%, mentre il restante 75% è suddiviso tra Stati Uniti (per le mandorle), Iran (pistacchi), Indonesia e Filippine (noci di cocco), Turchia (nocciole) e Vietnam (anacardi). Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, la domanda è destinata a crescere, e non solo in termini di quantitativi, ma anche qualitativi. In tale contesto, si aprirebbero ottime opportunità per l’Italia.
Frutta a guscio, il futuro parla russo
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