Pandemia o no, fresco e freschissimo sono e restano per Unes un asset strategico dell’offerta e distintività. Inizia da questo assunto la chiacchierata a 360 gradi con Rossella Brenna, amministratore delegato di Unes, nell’ambito del Focus Gdo di myfruit.it.
“Certo – osserva l’Ad di Unes – i banchi tradizionali serviti hanno sofferto durante il lockdown in quanto il cliente ha preferito i prodotti freschi preconfezionati, perché ritenuti più sicuri. Ma, nel corso dell’anno, abbiamo registrato una importante ripresa delle vendite, anche in virtù dei pasti consumati a casa che portano il cliente a prediligere materie prime fresche da cucinare”.
Tra le evidenze registrate nel periodo di emergenza sanitaria, Rossella Brenna ricorda “la diminuzione del consumo di IV e V gamma, l’incremento importante del biologico e del km zero, una impennata di consumi di frutta ricca di vitamina C come arance e kiwi, di referenze dure stoccabili come mele, patate e di verdura idonea alla preparazione dei pasti in casa prima consumati fuori specie per il pranzo (fuori casa per lavoro/scuola). Importante, poi, dopo anni di buio, la crescita delle categorie pere“.
“Malgrado la contrazione della IV gamma, credo però ci sia ancora spazio per l’innovazione – osserva – Noi, infatti, stiamo attivando un importante progetto di collaborazione con una start-up. Inoltre, all’interno del macrotrend di contrazione sui prodotti lavorati, abbiamo anche registrato trend in controtendenza, ad esempio su alcuni comparti della V gamma, del tutto inattesi e apparentemente inspiegabili. Importante sarà rafforzare i fondamentali, come bio e Km zero“.
Crisi di mercato e rapporto Gdo-produzione
“A mio parere – continua Brenna – una più attenta gestione dei prodotti italiani sarebbe non dico una soluzione, ma certamente una miglioria. Quindi, prima di attingere ai prodotti esteri – non dico che non dobbiamo trattarli, anzi. Pensiamo alle fragole a inizio stagione, alle arance, ecc. – dovremmo esaurire al 100% quelli di filiera italiana, fino a che non ce ne sono più a disposizione. Per far questo, però, anche la produzione non dovrebbe farsi tentare dalla richiesta di prodotto italiano dall’estero ed esportare solo se la domanda da parte della Gdo italiana è inferiore all’offerta a disposizione”.
Ipermercati in affanno, discount al top
La pandemia e le limitazioni agli spostamenti hanno creato ampie opportunità per i discount che, vista anche la numerosità e il presidio del territorio, sono diventati anche il punto di vendita di prossimità per coloro i quali, forse, non avevano mai testato prima il canale. Viceversa, gli ipermercati, legati alle gallerie commerciali e ai passaggi intorno a queste, hanno subito un grave colpo proprio per la limitazione allo spostamento: “canali basati su ampi raggi di azione e influenza capaci di generare i necessari passaggi fisiologici di traffico e volume. Le ampie superfici stanno da anni ripensando al loro modello e certo la pandemia sta accelerando la necessità di innovare e rinnovare il formato”.
E-commerce da riconsiderare
E, ancora, sulla gestione dell’e-commerce, Rossella Brenna dichiara: “Il modello e-commerce necessita di essere impostato e gestito da menti non troppo vicine al business tradizionale, altrimenti il canale non potrà essere né innovativo, né redditizio, stante i margini compressi della grande distribuzione organizzata alimentare. Credo però che le catene della Gdo emulino il canale fisico, e questo sia il primo punto da riconsiderare. Noi siamo attivi dal 2016 su Amazon Prime oltre a una ventina di punti di vendita col servizio di Click & Collect dall’anno scorso e siamo molto soddisfatti delle performance e dei trend registrati.
Progetti e modelli agili
Da settembre 2019 in Unes è in corso una riorganizzazione aziendale volta a cogliere le opportunità di rinnovamento del mercato/canale/ruolo dei punti di vendita e della offerta. “I risultati ottenuti sui primi progetti sono estremamente interessanti e dimostrano una forte reattività del cliente, a dimostrazione che stiamo intraprendendo una via corretta – conclude Rossella Brenna – Ma dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione e la capacità di riprogettazione e ripensamento perché, anche nel nostro settore, occorre impostare progetti e modelli basati sul concetto dell’agilità. La dimensione e la struttura aziendale snella ci permettono, infatti, un time to market ridotto di ogni test che attiviamo”.
Per partecipare al webinar, in programma il 14 aprile (dalle 15.00 alle 16.30), è richiesta la pre-iscrizione a questo link.