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Frutta e verdura tra tradizione e innovazione. Sansone (Dimar): “Il beneficio salutistico guida gli acquisti”

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Prodotti innovativi con ricette sempre più elaborate e complesse, ma anche grandi classici che ora sono più richiesti e visti con occhi differenti rispetto al passato. Il cambiamento del reparto ortofrutta alla luce del grande driver della salute e del benessere

Ricercare il benessere attraverso l’acquisto di prodotti alimentari salutari, o percepiti come tali. È una tendenza che da tempo ormai caratterizza il carrello della spesa degli italiani e che sta piano piano trasformando gli assortimenti di molti reparti della grande distribuzione, a partire da quello ortofrutta.

Sicuramente è una tendenza che c’è e noi della distribuzione siamo sicuramente agevoltati anche dall’imprenditorialità di molti fornitori che facilitano il nostro lavoro”.

Ne parliamo con Giovanni Sansone, responsabile acquisti ortofrutta del Gruppo Dimar, realtà della distribuzione moderna presente nel Nord-Ovest del paese e che fa parte del Gruppo Selex, con più insegne e formati (vedi qui).

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Da una parte arrivano nuovi prodotti, sia a marchio del distributore che dell’industria privata, dall’altro vivono una sorta di “nuova primavera” dei consumi referenze da sempre presenti, ma oggi con i riflettori puntati molto più di un tempo.

Zuppe bio, estratti, burger vegetali, solo per citare alcuni prodotti sui quali si concentra molta dell’innovazione in termini di prodotto e packaging presente sul mercato da qualche anno a questa parte, rappresentano un universo sempre più importante che conquista sempre più spazi nel reparto ortofrutta.

“Il nostro compito è interpretare i consumi e anticipare la domanda il più possibile. Nella IV gamma, ad esempio, con le insalate, ormai la ricettazione è sempre più ricercata e complessa, ma questo vale anche per la V gamma” conferma Sansone. Un esempio? “Andiamo in rottura di stock con prodotti, ad esempio una ricetta che unisce lenticchie, cannellini e ceci cotti al vapore solo da riscaldare, con i quali fino a 6 mesi fa era impensabile”. E gli spazi non bastano più. “No, sicuramente un altro tema da affrontare sono proprio gli spazi nel banco frigo che, inevitabilmente, andranno rivisti”.

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Foto di un reparto ortofrutta di un punto vendita Dimar

Ma l’aspetto più interessante, probabilmente, è quello che vede grandi classici del reparto ortofrutta ritrovare nuova linfa per merito dell’enfatizzazione di caratteristiche insite in questi prodotti che ora sono sempre più ricercate.

Il melograno, ed esempio, una volta relegato in un angolo, solo di importazione, per alcuni quasi respingente a causa della difficoltà della sua gestione una volta giunti a casa. “È il quarto anno che lavoriamo con quello italiano, che inseriamo appena arriva e con il quale riusciamo ad arrivare anche oltre il Natale”. Un successo, anche nella versione bio, tanto che ora c’è quasi una saturazione dell’offerta proveniente dal Sud Italia che sta portando i prezzi al ribasso: “c’è n’è tanto, non si riesce neanche più a collocare, ed è un peccato, ma l’offerta è tanta”.

I limoni, grazie anche ad operazioni di sensibilizzazione nei confronti del consumatore come quella che ha visto in campo la Fondazione Veronesi, stanno vivendo un periodo di maggiore popolarità, e quindi sono molto richiesti quelli bio e con la buccia non trattata: “noi abbiamo una grande segmentazione di questo prodotto e i consumi ci stanno dando ragione”.

Le patate dolci, possibilmente arancioni, proprio per merito delle loro caratteristiche nutrizionali sono sempre più richieste, ma, in generale, ci spiega Sansone, anche quelle non dolci e “classiche”, quando viene comunicata la presenza di selenio o iodio, incontrano sempre di l’attenzione dei consumatori. E questa ondata di salutismo si sposa anche con la richiesta di prodotti come le bietole rosse fresche, il sedano rapa o il topinambur. “Anche i funghi, ricchi di selenio, già ora ma ancor di più in futuro vedranno salire i consumi. Poi c’è tutto il mondo degli aromi e delle spezie, sempre più utilizzati al posto del sale”.

Anche i consumi di zenzero, ci conferma Sansone, esplosi da tempo, sono per buona parte da assegnare al trend salute e benessere, al quale bisogna aggiungere  anche la curcuma fresca, ancora una nicchia ma che sta scalando le classifiche di gradimento: “noi cerchiamo di prendere soprattutto quella bio del Perù”. Stesso discorso per l’avocado e un po’ per tutto il mondo esotico. Ma salute e benessere incidono anche sulle vendite dei piccoli frutti, come mirtilli e lamponi. “I consumatori legano sempre più un prodotto al beneficio salutistico che può portare loro”. Insomma, una grande occasione per il comparto dell’ortofrutta.

 

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