In Europa ristagna il consumo, ma nel mondo, invece, aumenta la produzione di mele. In particolare ad Oriente, dal vicino all’estremo. Sono i continenti, al plurale, al centro dell’interesse della 11° edizione di Interpoma, la fiera specializzata sulla mela più importante al mondo che si tiene dal 15 al 17 novembre a Bolzano.
L’appuntamento è atteso e c’è il pieno di espositori: “Sono 460 le aziende che hanno confermato lo spazio prenotato, abbiamo dovuto aprire le liste d’attesa“, afferma Thomas Mur, direttore della Fiera di Bolzano mostrando i numeri durante la conferenza stampa di presentazione a Bologna. Ci sono anche altri numeri a confermare il prestigio mondiale della fiera: 25.000 metri quadri di esposizione, 20 diversi Paesi partecipanti, 150 giornalisti internazionali, 20.000 operatori professionali che potranno conoscere le ultime novità della filiera melicola: tecniche per la coltivazione, immagazzinamento, selezione, imballaggio e commercializzazione.
L’appuntamento più atteso è il convegno “La Mela nel Mondo” – si concentrerà nei primi due giorni, giovedì 15 e venerdì 16, e non prevede la sessione del sabato – dove si alterneranno 25 relatori che giovedì affronteranno questi temi: “Trend nell’Europa dell’Est e Asia” e “Tendenze internazionali nell’innovazione varietale, il genoma del melo e le foreste del melo selvatico nel Kazakistan”. Venerdì si parlerà di: “La melicoltura sostenibile nella produzione Bio e nella produzione integrata” e “High-Tech nella frutticoltura di domani”. I relatori, tutti esperti di fama internazionale, provengono da Austria, Francia, Italia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Cina, India, Nuova Zelanda.
La forte attenzione ad Oriente non è nuova come ha sottolineato il direttore della Fiera: “Siamo stati in Cina con due convegni – a giugno 2017 e 2018 – per conoscere meglio quella realtà. È importante esserci perché è il più grande produttore con metà della produzione mondiale di mele”. A Interpoma si guarderà soprattutto ai mercati emergenti di tutti i paesi del vicino e dell’estremo oriente. Una lente d’ingrandimento necessaria vista la moltiplicazione esponenziale dei nuovi impianti i quei territori.
Guardare in casa dei concorrenti ma con massima attenzione agli elementi che stanno facendo la differenza nel mercato: le produzioni biologiche e l’innovazione tecnologica. Sul primo fronte si farà il punto con l’appuntamento del 16 novembre. L’Italia è il primo produttore in biologico, i più alti tassi di conversione si registrano in Alto Adige, mentre la Germania è il maggiore consumatore. C’è da valorizzare la filiera come ha sottolineato Michael Theiner – Brand Communication Manager Biosüdtirol – che ha dato qualche numero sull’Alto Adige: “Siamo al 10% di superficie e al 7% di quantità prodotta. Sono 600 Ha, ma nel 2021 la stima è di arrivare a 800“. Insomma ci si allontana dalla nicchia.
L’altro tema al centro di Interpoma 2018 è l’innovazione tecnologica con la prima edizione dell’Interpoma Technology Award, contest organizzato da Fiera Bolzano in collaborazione con la Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano e SOI, Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana. Sono 24 le candidature pervenute da aziende italiane e straniere. Sul tema il direttore Mur ha evidenziato come non ci sia “nessuna innovazione chimica“, segno di una filosofia attenta all’ambiente.
I settori tecnologici sono stati illustrati dal prof. Massimo Tagliavini – presidente generale della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI) – che ha evidenziato le due categorie principali: in campo e post raccolta. Tra le innovazioni anche i mezzi agricoli elettrici a emissioni zero.
Giulia Montanaro, Relazioni internazionali e progetti europei Assomela, ha presentato l’associazione Le donne dell’ortofrutta che farà il suo debutto a Interpoma con un convegno tutto al femminile dedicato all’export. Il programma della Fiera non è solo commerciale e scientifico, ma anche turistico ed enogastronomico con tour guidate e degustazioni dove, naturalmente, la mela è la protagonista principale.
A Bologna si è presentata anche Biolife, la fiera dell’eccellenza biologica dove gli operatori si confronteranno sulle nuove tendenze del settore. Interessanti i dati diffusi da Emilia Taraboi – Exhibition Manager Biolife: “I consumi di prodotti biologici per il 70% si concentrano in quattro paesi (Germania, Francia, Italia e Regno Unito) mentre Danesi, Austriaci e Svedesi destinano la maggiore quota della spesa al cibo biologico: circa l’8%“. Elementi che giustificano la linea del convegno “Organic 2030” dove si confrontano tre Paesi: Italia, Austria e Germania ovvero grandi produttori e grandi consumatori. Il rendez-vous è a Fiera Bolzano, venerdì 23 novembre 2018.