Non manca l’ottimismo dopo la chiusura della 33esima edizione di Macfrut: sia i numeri (38mila visitatori, + 9% rispetto all’edizione 2015), che l’atmosfera di fiducia che si respirava tra i padiglioni di Rimini Fiera, hanno portato il presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini, a prenotare un padiglione in più per la prossima edizione.
La conferenza stampa che si è tenuta l’ultimo giorno della fiera, venerdì 16 settembre, ha anticipato i temi cardine che scandiranno l’agenda della nuova edizione di maggio 2017 (dal 10 al 12). “Già il cambio della data è una novità grossa, me ce ne sono molte altre” ha esordito Piraccini, ribadendo come la scelta del cambio di data, un ritorno all’antico (nel 2009 Macfrut fu spostato a ottobre), è stata una decisione collegiale frutto delle indicazioni raccolte tra gli espositori.
Ma quali saranno le novità di Macfrut 2017?
Il simbolo: la fragola, frutto primaverile ed emblema dalla riscossa
Sarà la fragola l’emblema il simbolo dell’edizione 2017. “Non solo perché maggio è il mese delle fragole, ma perché è l’emblema della riscossa – ha dichiarato Piraccini -. Anni fa si diceva che fosse una coltivazione morta e che non c’era futuro. Oggi è in atto un rinascimanto, con agricoltori che fanno reddito. Solo partendo dalle eccellenze potremo svilupparci”. I numeri, d’altronde, che ha evidenziato poco dopo Elisa Macchi, direttore del CSO Italy, parlano chiaro. “Dall’ultima indagine che abbiamo effettuato in Italia risultano essere 3700 gli ettari dedicati alla fagolicoltura, pari a +4% rispetto all’anno scorso. Ma la crescita ha riguardato solo chi ha fatto innovazione”.
Regione Partner: Basilicata
Dopo la Sicilia si rimane nel Sud Italia. E la scelta è caduta su una regione, la Basilicata, in grande fermento dal punto di vista agricolo e che ha visto la riscossa proprio per merito dell’exploit che sta riscuotendo la coltivazione delle fragole. Qui la crescita della fragolicoltura ha fatto registrare un aumento della superficie dedicata del 20% in un anno, facendola diventare la regione più importante in Italia per questa coltura. E non è un caso, ma merito del mix vincente tra ricerca e innovazione, con l’introduzione di nuove varietà – una su tutte, la Candonga – che il consumatore abbia poi premiato questo settore. “Stiamo cercando di recuperare una dimensione nazionale ed internazionale anche attraverso l’ortofrutta e la fragola. La scelta di lavorare sulla fragola ci ha trovati subito entusiasti – ha affermato Luca Braia, assessore alle politiche agricole della Basilicata, durante la conferenza. “Questa sfida per me è già cominciata. Saranno 8 mesi di lavoro importanti”.
L’apertura al biologico
Maggior spazio anche all’ortofrutta biologica nella prossima edizione. Non con un padiglione ad hoc, ma una visibilità maggiore e più contenuti convegnistici in collaborazione con il CCPB, uno dei più importanti certificatori in questo campo, che fornirà il supporto tecnico e contenutistico. “Dai dati che abbiamo a disposizione, relativi ai primi 8 mesi del 2016, risulta che in Italia operino nel settore ormai 12mila aziende, il 20% di tutte quelle censite dal ministero – ha dichiarato Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB -. È un dato che va governato e gestito e il Macfrut è una sede importante per approfondire, considerando anche l’importanza dell’ortofrutta in questo comparto. Il biologico ha necessità di migliorare l’approccio tecnologico e con esso le performance produttive e le rese”.
Macfrut Gourmet. Spazio agli artigiani del trasformato
Un’altra novità sarà il Macfrut Gourmet. “Ci sono tante aziende nel settore della trasformazione artigianale di eccellenza in Italia che si rivolgono al reparto ortofrutta dei supermercati o ai fruttivendoli specializzati che stanno avendo un nuovo sviluppo e sono luoghi ideali come vetrina delle loro produzioni” ha spiegato Piraccini. Verranno quindi ospitate, in un’area apposita, 30 aziende italiane del settore, probabilmente nell’area di ingresso, dando loro la possibilità di organizzare anche degustazioni dimostrative.
Macfrut in campo
Piraccini l’ha definita “la novità più rivoluzionaria”. Si chiama “Macfrut in campo” e per il presidente di Cesena Fiera potrebbe far cambiare definitivamente passo alla fiera riminese. Il 9 maggio, il giorno prima dell’apertura vera e propria, nei pressi della fiera verranno allestiti dei campi prova per vedere all’opera le tecnologie, con un focus particolare all’orticoltura, con seminatrici, trapiantatrici, raccoglitrici etc. Un’area che l’organizzazione di Macfrut si dice sicura sarà di grande appeal per i buyer internazionali.
Paese Partner: la Cina
Infine il Paese partner. Dopo il Perù toccherà alla Cina. “I cinesi sono frequentatori di Macfrut da 16 anni, quest’anno c’erano 10 aziende nel pre-raccolto. La Cina è il produttore più importante al mondo per l’ortofrutta e, a parte che per kiwi e arance rosse, ha le frontiere ancora chiuse per noi. E noi sappiamo che una parte del futuro del nostro settore si giocherà qui” ha commentato Piraccini. I due esponenti del governo cinese presenti in Fiera, che hanno sottolineato durante la conferenza l’importanza della cooperazione triennale, partita nel 2014, tra i due Paesi. In questo momento la Cina è il 5°partner commerciale per l’Italia: se, in futuro – anche se i tempi saranno inevitabilmente lunghi – ci fossero spiragli per togliere o attenuare le attuali barriere sanitarie, un enorme bacino di possibili consumatori potrebbero poter acquistare l’ortofrutta italiana. Per ora, spazio soprattutto a chi fa tecnologia e packaging, settore nei confronti del quale gli esponenti cinesi presenti a Rimini hanno sottolineato il loro interesse.