“Vogliamo volare alto”. Con queste parole Andrea Fedrizzi, marketing manager di Melinda, ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta stamattina a Berlino.
Un’occasione per fare il punto sull’ampliamento delle celle ipogee, per svelare ulteriori dettagli sulla funivia delle mele e per raccontare il progetto quadriennale sull’agricoltura rigenerativa messo a punto con xFarm.
Melinda e xFarm insieme per l’agricoltura rigenerativa
Impiegare pratiche di agricoltura rigenerativa per rispondere ai cambiamenti climatici, generando, a cascata, ricadute positive in termini di sostenibilità sia ambientale, sia economica. È questo l’obiettivo del progetto nato dalla collaborazione tra Melinda e xFarm Technologies.
Durante i prossimi quattro anni un gruppo selezionato di aziende agricole che fanno capo al Consorzio implementerà sul campo le pratiche rigenerative: grazie alla piattaforma xFarm, sarà possibile raccogliere ed elaborare una grande mole di dati per il monitoraggio degli effetti economici, agronomici e ambientali.
“Valuteremo ogni anno l’andamento delle pratiche agricole adottate analizzando i dati di sostenibilità, i costi e i benefici ottenuti – hanno spiegato Jasmine Chini, R&D di Melinda e Tommaso Bertolini di xFarm – L’obiettivo è elaborare un protocollo che permetta di ottenere una riduzione dell’impatto ambientale associato alla produzione agricola, senza penalizzare le rese e la produttività economica delle aziende”.
La funivia delle mele
Garantire una movimentazione efficiente riducendo ulteriormente l’impatto ambientale. È questo lo scopo del nuovo elevatore installato di recente da Melinda nella miniera Rio Maggiore (Trento) dove si collocano le celle ipogee, i magazzini naturali destinati alla conservazione delle mele. Una soluzione decisiva che si colloca all’interno di un progetto più ampio.
Per comprenderlo occorre guardare proprio alle ipogee che, come noto, ospitano i frutti in un ambiente asciutto e controllato impiegando, grazie alle peculiari condizioni di bassa temperatura e impermeabilità, un quantitativo ridotto di energia (meno 30% circa) nel confronto con i tradizionali magazzini di superficie. Nel corso degli anni, Melinda si è impegnata a incrementare la capienza sotterranea che è passata dalle 30mila tonnellate iniziali alle attuali 40mila. Per far ciò è stato necessario realizzare nuove celle collocate a un livello superiore, ovvero qualche decina di metri più in alto rispetto alle stanze del nucleo originario. Ed è proprio qui che entra in gioco l’elevatore.
“Scorrendo lungo una galleria verticale di 26 metri lo strumento consente il trasporto delle mele al secondo piano con una capacità complessiva di circa 100 tonnellate all’ora – spiega Fabrizio Conforti, responsabile del sito ipogeo di Melinda – In assenza di questa soluzione saremmo costretti a utilizzare i camion per trasportare le mele fino alle celle del livello superiore, mentre l’ascensore consente di evitare l’impiego del trasporto su gomma riducendo così le emissioni”.
Quest’ultimo obiettivo è anche alla base dello sviluppo della funivia delle mele, il progetto che prevede la realizzazione di un impianto monofune ad agganciamento automatico con 11 piloni di sostegno (di cui sei in galleria) della lunghezza di 1.300 metri e dislivello di 87 metri, capace di trasportare ogni ora 460 bins, alla velocità di cinque metri al secondo. Il suo percorso prenderà il via dalla sala di lavorazione di Predaia e condurrà direttamente al primo livello delle celle ipogee. Secondo le stime, la funivia permetterà di evitare circa seimila viaggi di tir su gomma, per un totale di 12mila chilometri l’anno.
“La costruzione della funivia e gli interventi realizzati all’interno della miniera Rio Maggiore che comprendono l’apertura delle nuove celle e l’installazione dell’ascensore sono parte integrante dei nostri sforzi per la sostenibilità ambientale ed economica a beneficio del territorio e dell’intera filiera. Sono inoltre strumenti che ci permetteranno di aumentare i livelli di sicurezza e la facilità di gestione del prodotto, garantendo ad esso un accesso dedicato all’interno del sito ipogeo – Ha sintetizzato Ernesto Seppi, presidente di Melinda – In questo modo potremo continuare a offrire prodotti agricoli di alta qualità riducendo la loro impronta ecologica e contenendo i costi ma anche valorizzando ulteriormente le ipogee che, aprendosi in futuro ai visitatori, diventeranno uno dei punti di forza dell’offerta turistica trentina e italiana”.