Se si vuole comprendere l’ortofrutta, se si desidera sviluppare nuovi legami con la grande distribuzione e con la trasformazione, bisogna essere presenti a Cibus. E’ quanto ha detto questa mattina Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, durante la conferenza stampa di presentazione di Cibus Connecting Italy 2023, in scena a Parma dal 29 al 30 marzo.
Il Salone internazionale dell’alimentazione quest’anno presenta quattro nuove aree: l’ortofrutta – con l’esordio tra gli espositori della fiera di produttori italiani di frutta e verdura fresca – semilavorati per gelateria e pasticceria, prodotti rich in e plant-based.
La filosofia di Cibus
“Si vende se si riesce a garantire profittabilità a scaffale, ma nel settore ortofrutticolo è più complesso rispetto ad altri segmenti dell’agroalimentare – ha spiegato Cellie – Proprio per superare questa criticità, in fiera, desideriamo facilitare il dialogo tra produttore, grande distribuzione e trasformatori”.
“Le fiere di settore – ha proseguito – non riescono a centrare l’obiettivo del dialogo di filiera perché guardano il problema solo da un punto di vista, a Cibus la visione è a tuttotondo. Inoltre Cibus difende l’Italia: prendiamo solo espositori italiani, perché proteggiamo il know-how del nostro Paese”.
I numeri attesi
Sono 20mila i visitatori attesi a Cibus provenienti da 90 Paesi esteri, tra cui 1.300 top buyer, in arrivo a Parma grazie al programma di incoming sviluppato in collaborazione con Agenzia Ice. Circa un migliaio i brand del food made in Italy rappresentati.
“I buyer dei paesi esteri incontreranno circa 500 espositori in due giorni – ha riferito Roberto Luongo, direttore generale Agenzia Ice – Questi numeri confermano il ruolo dell’Ice nel sostegno all’internazionalizzazione della filiera agroalimentare italiana, al fianco delle Pmi italiane e della fiera. Un ampio programma di incoming di operatori esteri, preceduto da una serie di azioni di comunicazione, condotte attraverso la propria rete di 78 uffici all’estero e mirate a promuovere l’evento, il settore, il brand Italia e i suoi prodotti”.
I commenti della filiera ortofrutticola
“Abbiamo ideato l’Italian Fruit Village, un format il cui fine è portare l’ortofrutta italiana nelle manifestazioni fieristiche – ha ricordato Emilio Ferrara, presidente Consorzio Edamus – Nel 2022 siamo stati a Cibus e abbiamo potuto apprezzare l’efficienza dell’organizzazione e la proficuità degli incontri che abbiamo avuto. Ci auguriamo che sempre più aziende della filiera decidano di partecipare al Salone”.
“L’ortofrutta è un settore con delle grandi potenzialità – ha dichiarato Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare – Penso che Cibus possa essere la piattaforma ideale per incentivare l’export”.
“Auspichiamo che questa fiera sia a servizio delle aziende italiane – ha commentato Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta – Il settore non sta vivendo un buon momento, serve condivisione”.
“Negli ultimi due anni, con la pandemia, l’agricoltura è diventata protagonista – ha concluso Vito Busillo, presidente Coldiretti Salerno – Nel post Covid si è rafforzata la fiducia dei consumatori per il mondo scientifico e per il mondo produttivo. Cibus è una grande opportunità per le imprese. Necessitiamo di un percorso di co-marketing, di trasparenza, di condivisione con la Gdo. Che, non dimentichiamolo, vende l’85% del nostro prodotto”.