La giornata centrale delle fiere è sempre la più attesa, quella delle aspettative e, anche, delle conferme. E così è stato a Madrid. Fruit Attraction 2022 si conferma la fiera internazionale dell’ortofrutta con più appeal. Difficile uscire scontenti da qui, espositori o visitatori che siate.
Certo, nessuno può dimenticare il contesto in cui si muovono le imprese della produzione, del commercio o della logistica, pesano le preoccupazioni per la guerra in Ucraina, per la crisi energetica e l’aumento dei costi, oltre che per i consumi stagnanti. Ma a Madrid ci si incontra anche per trovare soluzioni e l’aria che si respira tra gli stand è frizzante. Il settore c’è, ed è preparato a fare programmi a medio-lungo termine, non può fermarsi adesso.
“Un’edizione in netta ripresa quella di Fruit Attraction 2022 a Madrid, con una strabiliante partecipazione di buyer e visitatori che difficilmente si sono visti così numerosi anche nell’era pre-Covid. Un segnale confortante, forte e positivo, di cui il nostro settore avvertiva particolarmente il bisogno”. Così Paolo Bruni, presidente di Cso Italy.
Prima presenza come espositrici per la Op Primo Sole e il loro prodotto di punta, il finocchio. Francesca e Rosangela Appio spiegano a myfruit: “Sicuramente come prima esperienza è molto, molto positiva, sia per l’affluenza di pubblico interessato, sia per la scelta di incentrare tutta la comunicazione dell’Op sul finocchio e sul brand Dolce Lucano. Una scelta vincente, perché l’ortaggio finocchio è pochissimo conosciuto in Spagna. Quindi è stato utile avere il prodotto, farlo vedere e farlo assaggiare. Sperando che questo primo approccio possa portare anche sbocchi commerciali e aprire questo mercato per un prodotto tipicamente italiano”.
Sara Grasso, export manager di Oranfrizer, è una “espositrice senior” di Fruit Attraction: “Le presenze quest’anno sono buone, la qualità del pubblico è ottima, perché ci sono molte catene di supermercati europei, ma anche ottimi importatori, ho incontrato soprattutto catene inglesi. La domanda è buona, è qualificata, perché, anche se le previsioni dei volumi generali sono più basse, c’è comunque richiesta di prodotti di un certo profilo. E gli agrumi e l’ortofrutta italiana fanno parte di questa domanda. Innanzitutto, perché rappresentiamo una garanzia dal punto di vista della sicurezza alimentare. Poi, nel caso specifico dell’arancia rossa, i supermercati hanno deciso di mantenere questo articolo malgrado la diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori. Se, infatti, le persone spenderanno meno, acquisteranno comunque in modo consapevole, orientandosi verso prodotti che garantiscono sicurezza e salute”.
Anche Ilenia Nordera, socia titolare della Bio Trading, specializzata nella produzione biologica di mele, pere, kiwi, zucche e altri prodotti nel Veronese, è per la prima volta espositrice a Madrid: “A parte l’emozione per questo battesimo in una fiera vivace, che si caratterizza per una ottima affluenza di pubblico specializzato, avere uno stand qui, in un periodo non facile, ci concede di ritrovare un po’ di entusiasmo. Anche di questo abbiamo bisogno, ritrovare l’entusiasmo e le possibilità per potere fare bene il nostro lavoro, ciò che amiamo fare”.