La prima giornata di Cibus Tec Forum ha visto la presenza di circa 100 buyer internazionali selezionati tra i più rilevanti produttori alimentari di 16 Paesi, che partecipano grazie ad un programma di incoming organizzato anche con la collaborazione con Agenzia Ice.
“Centro nevralgico di innovazione”
Antonio Cellie, Amministratore delegato di Koeln Parma Exhibitions, ha dichiarato: “Parma e gli appuntamenti Cibus Tec Forum e Cibus Tec costituiscono il centro nevralgico dell’innovazione tecnologica per il settore food tec: la nostra Regione è un punto di riferimento a livello globale sul food di qualità e sicuro e sulle tecnologie per il food processing & packaging. Il sistema regionale, che ingloba un mix strategico di industrie alimentari, partner tecnologici, università, Efsa, Arter, per citarne alcuni, è un prezioso unicum. In questo progetto, imprescindibili sono stati il supporto e la collaborazione di Agenzia Ice, di Regione Emilia-Romagna e degli sponsor che ci hanno sostenuto: Biomerieux – Cft Group – Generon – Csf Inox Group – Smart Packaging Hub: a tutti loro va il nostro grazie”.
Il programma convegni
Sono stati due i convegni internazionali e sette i workshop tenutosi nel corso della prima giornata di Cibus Tec Forum.
Thomas Rosolia, presidente di Kpe e Ceo Koelnmesse Italia, ha inaugurato il primo convegno della giornata: “Grazie alla joint-venture con Fiere di Parma abbiamo sviluppato questo nuovo format fieristico che prevede, oltre alla parte espositiva, anche una parte convegnistica molto forte, con relatori internazionali di spessore. Sarebbe interessante portare all’estero questa formula, che si sta dimostrando efficace, per promuovere il made in Italy delle tecnologie alimentari in altri mercati dove anche Koelnmesse è forte, come quello asiatico e sudamericano”.
La sfida 4.0
Il settore delle tecnologie food & beverage coglie le sfide della tecnologia 4.0, della robotica, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’innovazione per generare valore aggiunto lungo tutta la filiera e accrescere i livelli di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Di questo si è parlato al convegno Processing e packaging tra digitalizzazione e sostenibilità”.
Maria Pavesi, ricercatrice del Politecnico di Milano, ha dichiarato che “le imprese della trasformazione alimentare sono aperte all’innovazione e alla sperimentazione di soluzioni 4.0, anche se ancora spesso legate a tecnologie di base. Delle 135 imprese analizzate, circa l’87% applica o sperimenta almeno una tecnologia digitale, principalmente nei processi distributivi e produttivi, fra le quali spiccano i software di gestione dei fornitori e del magazzino (75%) e i dispositivi portatili (57%)”.
Sicurezza e qualità al centro
Nel pomeriggio, è stata la volta del convegno Innovazioni e tendenze della sicurezza alimentare, in cui si è affrontato un tema prioritario per il settore alimentare: come la sicurezza e la qualità vengono e verranno gestite, studiate e garantite dai produttori, dalla Gdo e dalle autorità in un contesto in continuo cambiamento. Ne hanno parlato le organizzazioni internazionali di riferimento, unitamente ad alcuni dei principali attori dell’industria alimentare e tecnologica.
Nel suo intervento, Matthew Ramon dell’Efsa ha ribadito l’importanza di “una stretta cooperazione all’interno dell’ecosistema della sicurezza alimentare, unica via da seguire per un’efficace protezione della salute dei consumatori”. Anche per Ritu Nalubola la collaborazione tra i vari attori del sistema e, in particolare, con le autorità di regolamentazione mondiali, è cruciale, e ha dichiarato che “la Fda sfrutta i nuovi strumenti e le ultime tecnologie per i dati per creare un sistema alimentare più sicuro, più digitale e tracciabile. Il sequenziamento dell’intero genoma, attraverso la rete Genome Trakr, è uno di questi strumenti entusiasmanti per ottenere risposte più rapide alle epidemie di origine alimentare”.
Le politiche europee
Nella seconda giornata si è parlato di transizione ecologica e politiche europee. L’onorevole Paolo De Castro, più volte ministro delle Politiche agricole e punto di riferimento per il settore in Europa, ha osservato che “il settore agroalimentare, con tutto l’indotto che ne consegue, non è solo parte del problema ma anche parte attiva della soluzione. La battaglia per la transizione ecologica per fare fronte al cambiamento climatico su cui lavoriamo al Parlamento europeo poggia sull’equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’agroalimentare non può prescindere da questi tre pilastri, che sono l’architrave della Politica agricola comune che entrerà in vigore dal 2023”.
Fonte: Cibus