Si è aperta oggi a Parma la 20esima edizione di Cibus, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, che si chiuderà il 3 settembre.
“Il settore agroalimentare ha voluto ripartire in presenza anche perché alcune proposte e alcuni prodotti non sono virtualizzabili – ha spiegato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – E con questa edizione di Cibus, che solo tre mesi fa sembrava impossibile da realizzare, rappresentiamo al pubblico la nostra capacità di innovazione e adattamento”.
Cibus celebra anche il raggiungimento dei 50 miliardi di euro annui di export, obiettivo fissato dal settore all’Expo 2015 e mancato nel 2020 causa Covid, come ha sottolineato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: “L’industria alimentare raggiungerà a fine anno i 40 miliardi di euro, cui andranno sommati 10 miliardi di euro dell’agricoltura. L’export è importante, anche perché i consumi interni presentano da anni un trend piatto. Dunque, dobbiamo puntare su mercati in forte crescita come quelli del Vietnam, della Malaysia, della Corea e altri. Una spinta al cambiamento verrà sicuramente dal Pnrr, anche se si deve parlare di sostenibilità ambientale, economica e sociale”.
A Cibus è intervenuto in diretta streaming, Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione: “La riapertura di Cibus in presenza rappresenta un segnale a livello internazionale dall’Italia, in un settore in cui il Paese vanta una leadership mondiale. Con Ice Agenzia abbiamo stanziato più di un milione di euro per Cibus 2021, per favorire missioni incoming di operatori e giornalisti dall’estero. Tutto ciò nel contesto di un investimento di 57 milioni di euro nel Piano straordinario per la Promozione del made in Italy. La Farnesina, insieme a Ice Agenzia e Simest ha messo in campo varie iniziative per sostenere le fiere italiane”.
Nel corso della prima giornata si è tenuto, al mattino, il Convegno inaugurale, con due tavole rotonde, una dedicata all’industria e l’altra alla distribuzione.
Nel pomeriggio si è tenuta l’assemblea di Federalimentare, dove è intervenuto anche Carlo Bonomi, presidente di Confindustria: “L‘industria di trasformazione alimentare ha un ruolo preminente che non viene riconosciuto né dalla politica né dai media. A livello internazionale, tra i Paesi del G7, è seconda solo a quella degli Stati Uniti d’America. Noi dobbiamo ragionare in termini di filiera, i successi vanno attribuiti a tutti, ai rapporti delle imprese con i produttori alimentari, con le reti distributive, col settore del fuori casa. Vista la sensibilità dimostrata dal governo Draghi, possiamo essere ottimisti sul blocco in Italia della etichettatura nutrizionale a semaforo Nutriscore, scientificamente infondata”.
Tra i vari interventi, quello di Carlo Maria Ferro, presidente di Ice Agenzia: “L’export agroalimentare è cresciuto del 10% e più nel primo semestre 2021 e il nostro impegno è quello di sostenere questo settore. Abbiamo realizzato 19 accordi a favore del comparto con la Grande distribuzione e 15 nuove azioni per aiutare le imprese nella trasformazione digitale verso la sostenibilità”.
“La ripartenza di Cibus è importante, per un settore come quello agroalimentare che ha dato prova di grande forza – ha dichiarato Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione – La Grande distribuzione c’è ed è pronta a realizzare progetti capaci di abbracciare tutti gli attori del settore, dai partner agricoli a quelli industriali, per costruire insieme un nuovo modello di sistema agroalimentare”.
Fonte: Cibus